“Sono pronto a rifare battaglia contro la discarica di Giammiglione”. E’ quanto dichiara il sindaco di Scandale, Iginio Pingitore, che nel 2009 con l’associazione ‘Scandale nel Cuore’, di cui era presidente, insieme alla comunità di Papanice capeggiata dall’attuale consigliere comunale di Crotone, Enrico Pedace, sono stati promotori di una fiaccolata contro la discarica. La manifestazione d’allora in sintesi ostacolava il processo poiché era considerata un’idea assurda, ancor di più se si pensa che l’ invaso avrebbe dovuto occupare parte di macchia mediterranea, nelle vicinanze di un sito archeologico.
Una costruzione fra due strade che collegano, Scandale, San Mauro Marchesato e Papanice, un contenitore di milioni di metri cubi di rifiuti tossici ammassati in una zona il cui ambiente è già a rischio per l’esistenza nell’aria di fumi emessi dalle centrali turbogas, termo distruttore, biomasse, discariche tuttora in uso e in disuso e dove il territorio registra un’alta percentuale di casi di tumori, Giammiglione comprometterebbe ulteriormente la salute dei cittadini. “E’ passato qualche anno da quando evitammo l’ipotesi di creare l’invaso nel comune di Crotone e confinante con il nostro comune”. “Pare che il 9 marzo ci sia una Conferenza di servizi, ma da sindaco di Scandale a tuttora non ho ricevuto nulla in merito, probabilmente sarà per il fatto che la costruzione non toccherebbe il nostro territorio. Tuttavia, la vicenda mi sta a cuore e pur non riguardante direttamente l’amministrazione comunale. Insieme ai sindaci del comprensorio prenderemo fortemente le distanze da qualsiasi ipotesi di discarica in località Giammiglione per fermare l’olocausto del crotonese. Non è pensabile – continua Pingitore che dalla sua parte ha i sindaci dei comuni limitrofi – che dopo aver fatto nel passato una vera e propria battaglia, adesso si ripresenta una ditta abruzzese per realizzare la discarica. Il consiglio comunale di Scandale per ben due volte ha detto “no”, pertanto annuncio che inizierò una battaglia per il bene di tutti i cittadini e soprattutto per la salute dei nostri figli, questo territorio ha bisogno di altro non di discariche”.
Nel frattempo la Germania con la spazzatura ci fa soldi ed energia. Ma una domanda mi sorge spontanea: visto che tutti noi produciamo rifiuti, ma poi, dove li mettiamo? A casa d’altri?
Possibile che nessuno si renda conto che i politici, essendo arrivati alla frutta, si sono messi a cavalcare l’onda del terrorismo ecologico (vedi anche la guerra contro le trivelle) distogliendo l’opinione pubblica dai veri problemi che ci affliggono a cominciare dalla sanità pubblica oramai quasi smantellata, alla quasi totale mancanza di infrastrutture e soprattutto del nulla che aspetta i nostri figli.
Ma vi ricordate la guerra contro i telefonini?