In un’era frenetica in cui tutto è veloce e deve ridursi all’osso (pensiamo ai 160 caratteri di twitter), in cui tra la rata bassotta Zonaprestiti per l’ultimo telefono (come il miglior smartphone economico) e le corse per arrivare all’ultimo saldo l’omologazione tecnologica dilagante rende una perdita di tempo qualsiasi decelerazione c’è chi ancora racconta e scrive una storia antica ma pregna di emozioni legate alla nostra amata Terra. Parte da Catanzaro passando per Vibo Valentia, facendo tappa a Reggio Calabria, Cosenza e Crotone, il viaggio di Biagio Cutrì, calligrafo per passione, nonché autore di appunti scritti a mano e di illustrazioni che passeggiano per la nostra terra, fissandone la bellezza e la ricchezza della storia.
Una bellezza che passa per l’arte calligrafica, sempre più abbandonata ma ancora densa di fascino. Il volume intitolato “Calabria. Appunti di un viaggiatore”, stampato da Rubbettino nel 2015, donato per intero all’Avis Calabria, di cui Biagio la cui pubblicazione è stata curata da Francesco Broso, è stato presentato lo scorso mese di dicembre presso la sede dell’Avis Calabria. Proprio durante l’incontro Cutrì ha spiegato: “Tre ‘A’ costituiscono la mia ispirazione e sono l’Arte, l’Avis e gli Affetti. Questo volume, che ho donato interamente all’Associazione volontari italiani del sangue, documenta alcuni viaggi compiuti alla scoperta della nostra regione, bella in ogni suo angolo”. Biagio Cutrì è stato anche insignito nel 2015, con gli altri storici donatori calabresi tra cui: Enzo Romeo, Mimmo Nisticò e Anna Marcella Iazzolino, della benemerenza della Fiods (Federazione internazionale delle organizzazioni di donatori).
Storie di quotidianità in un volume di pregio, e una “promessa” per il futuro
Nei suoi scritti egli utilizza ogni singola parola per raccontare una Calabria vista dagli occhi di un calabrese che l’ha fortemente conosciuta e che ha trasformato la propria conoscenza in un’affascinante e ricca esperienza calligrafica. Sono tante le storie raccontate dal Cutrì nel suo viaggio, dalle ricamatrici di Tiriolo alla storia secolare del pino Loricato passando per il prestigio del pittore Mattia Preti di Taverna, dagli studi del filosofo Telesio alla storia del patrono della Calabria San Francesco da Paola per raccontare l’importanza rispettivamente di Catanzaro e Cosenza. Un volume certamente non ha la pretesa di riuscire a raccontare tutta la Calabria, terra troppo ricca per un solo libro, ma che certamente, grazie al prestigio della calligrafia e delle illustrazioni di Biagio Cutrì, rimarca una memoria prestigiosa così preziosa e indispensabile al futuro.