CROTONE – L’abolizione della provincia di Crotone continua a far discutere, non potrebbe essere diversamente considerando la negatività che si abbatterebbe sull’intero territorio in termini di occupazione. In occasione dell’ultimo consiglio provinciale e comunale congiunto sono state fatte molte proposte da parte dei presenti. Non è mancato il contributo alla discussione, pur essendo assente, del Consigliere Salvatore Lucà che ha voluto fare una semplicissima riflessione sull’abolizione delle mini province e proporre una soluzione per il mantenimento: “Se l’abolizione dovesse essere attuata cosi come è – ha dichiarato Lucà – significherebbe la rovina e la morte socio economica del nostro territorio giacché i veri sprechi della politica sono in altri ambiti e la cosa che preoccupa è la leggerezza con cui si sta procedendo senza pensare a quello che potrebbe succedere nei territori come il nostro dove i presidi istituzionali insistono ed hanno un’importanza molto più rilevante che altrove”.
“Si sarebbe potuto comprendere l’abolizione totale delle province – continuato Lucà – per avere un nuovo ordinamento statale generale ed uniforme o, se parziale, abolire quelle delle città metropolitane dove i presidi istituzionali sono tantissimi e di fronte a ciò non riesco a comprendere una situazione in cui vengono cancellate le “mini province” che non provocano alcun risparmio”. Altra considerazione, del Consigliere Salvatore Lucà, a proposito dell’abolizione del mantenimento delle Provincie: “si aboliscano tutti gli emolumenti riservati nelle mini province agli organismi eletti (stipendi, gettoni di presenza e quant’altro) ai Presidenti di Consiglio e Giunta, Assessori e Consiglieri Provinciali, si torna a quella politica di puro volontariato che rappresenterebbe il vero risparmio e si salverebbero le Provincie che sono la storia del territorio. Per il Consigliere Salvatore Lucà tutte le forze politiche, le associazioni, i sindacati e la società civile devono mettere in essere ogni forma di lotta per evitare di soccombere e tornare ad essere cittadini di serie B dopo la perdita della Prefettura, comandi provinciali delle Forze dell’Ordine, l’ASP, la CCIAA, i presidi provinciali di associazioni, sindacati, rappresentanze e uffici provinciali in genere.