Dei 16 destinatari di provvedimenti cautelari odierni, in sei si trovavano in stato di libertà: due (Grazia Veloce e Esterino Peta) sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, mentre per gli altri 4 (Antonio Grande Aracri, fratello di Nicolino, Rocco Corda, avvocato, nonché Salvatore Scarpino e Giuseppe Altilia) si sono aperte le porte della Casa circondariale di Catanzaro. Altri dieci soggetti (Nicolino Grande Aracri, Angelo Greco, Gennaro Mellea, Francesco Lamanna, Alfonso Diletto, Vito Martino, Romolo Villirillo, i cugini Pasquale e Michele Diletto, Giuseppe Celi) erano invece in stato di detenzione presso le carceri della stessa Catanzaro, oltre che di Milano, Oristano, Sassari, Spoleto, Taranto, Torino e Viterbo, in virtù dei già detti “Fermi” del gennaio 2015 o delle ordinanze cautelari attuate nella ricollegata indagine “Aemilia”, condotta dai Carabinieri dell’Emilia Romagna sotto la direzione della D.D.A. di Bologna.