Con una lettera formale a firma del Forum Terzo Settore della regione Calabria, indirizzata al Prefetto Silvana Riccio del Ministero degli Interni Autorità di Gestione Servizi di Cura all’infanzia e agli anziani non autosufficienti, Fondi PAC, all’Assessore Regionale Federica Roccisano, Assessore alla Scuola, lavoro, welfare e politiche giovanili Controllo Fondi PAC e al Presidente ANCI Calabria, Peppino Vallone, si è fortemente denunciato la quasi assoluta incapacità gestionale delle procedure e quindi dell’attrazione dei fondi Pac da parte delle amministrazioni locali e dei distretti. A questa denuncia generale, si unisce, sottolineandone i contenuti, il rappresentante del forum del distretto di Cirò Marina, Oscare Grisolia, il quale, pur se ripetutamente e più volte incontrato i vertici del Comune del distretto e i Sindaci tutti del comprensorio, dirigente del settore compreso, ha sempre ricevuto come risposta “non perderemo niente a breve prepareremo i relativi bandi…abbiamo ottenuto la proroga…ecc”. “Parole e millantazioni, continua Grisolia, allo stato dello cose, seppure si abbuia avuto l’approvazione del primo e secondo riparto, è ufficiale la perdita dei fondi pac infanzia del primo riparto e, quasi sicuramente anche quelli del secondo e, sono in bilico quelli per gli anziani”. Una prima conferma è arrivata pubblicamente dallo stesso assessore Roccisano che intervenuto a Cirò Marina in occasione del convegno “Io incluso..nessuno escluso” il 20 novembre scorso, aveva già anticipato la notizia.
“E’ giusto che le famiglie in difficoltà, che spesso si recano presso gli uffici dei servizi sociali dei loro comuni, quello di Cirò Marina è il più grande, a lamentare necessità, chiedere sostegno ai loro disagi, possano accedere ai servizi che stante le notizie, non potranno avere”. Spesso i Comuni, in difficoltà economica, sono nell’impossibilità di sostenere tali bisogni ma, ciò nonostante, causa una cronica incapacità amministrativa, si permettono di restituire i fondi loro assegnati.” Stessa sorte, ma si sta cercando di evitare, per il decreto 311 del 203 che ancora il distretto di Cirò Marina, non riesce a richiedere alla Regione (sempre per mancanza di concertazione e operatività della pubblica amministrazione…altri 350 mila euro circa). Il Forum, per primo aveva manifestato grande soddisfazione, espressa in tante occasioni pubbliche che finalmente attraverso tale iniziativa si sarebbe potuta dare una risposta alle categorie più fragili delle regioni dell’obiettivo convergenza – minori e persone anziane – per le quali, come è ampiamente risaputo, persiste una notevole carenza di servizi nel campo delle Politiche Sociali. Per ciò che concerne i minori, ancor più grave è l’assoluta insufficienza di servizi e la esiguità di opportunità che loro si offrono. E’ veramente preoccupante infatti la distanza tra i servizi di cui possono godere i minori calabresi rispetto a quelli di altre regioni italiane. Le persone anziane, vivono invece più che altrove il dramma delle solitudine e talvolta dell’abbandono: si considerino gli effetti dello spopolamento non solo giovanile ma anche di fasce di età media che avviene in Calabria, dove il flusso migratorio è ripreso – come attesta l’ISTAT – in modo massiccio.
“A pagare lo scotto di tali gravi inadempienze, sarebbero state per l’ennesima volta le fasce deboli, alle quali i servizi erano rivolti, continua Grisolia”, nell’assoluta indifferenza di chi preposto diversamente a favorire o determinare l’accreditamento di tali flussi finanziari.” Stiamo parlando, per il solo distretto di Cirò Marina di circa un milione di euro per l’infanzia, sperando che per gli anziani si sia in tempo per recuperare i fondi”. Certo, continua Grisolia, la ferraginosità dell’iter burocratico predisposto dal Ministero non ha agevolato la definizione degli atti, vedi le poche risorse messe da subito a disposizione, cioè il 5% della somma, che i comuni capo distretto hanno già ricevuto (se li hanno spesi, come li hanno spesi?). Ne viceversa i comuni dispongono di liquidità proprie per far fronte al pagamento delle prestazioni rese. In conclusione dopo molti mesi ci si trova dinnanzi alla sofferenza e indebitamento delle associazioni, delle cooperative sociali, esposte nei servizi fino al massimo consentito. Avremmo voluto che i PAC, salutati come una misura che avrebbe potuto innescare meccanismi positivi nella realizzazione di un Welfare che in atto ancora non c’è, avesse potuto alleviare i tanti bisogni, ma in effetti probabilmente si è trasformato per l’ennesima volta in una sorta di devastante boomerang che finirà per colpire anche le forze lavoro impegnate e che si sarebbero potute incrementare, continua Grisolia”. Il mix tra farraginosità burocratica e debolezza di programmazione dei Comuni sta producendo devastanti effetti controproducenti.
Condivido questo articolo, perchè vorrei ribadire un concetto chiaro e semplice, il tempo delle “inefficienze” deve finire.
Fattore essenziale, una disputa vecchia di anni, la politica, lasci fare a chi sa.
Il nostro distretto (e non solo il nostro) ha bisogno dell’Ufficio di Piano e del Piano di Zona.
O qualcuno è contrario?