Visibilmente emozionato, ma allo stesso tempo soddisfatto e orgoglioso per quanto fatto fino al momento, Romano Liotti, coordinatore regionale di Forza Italia Giovani Calabria, puntualmente, venerdì scorso, durante l’annunciata conferenza stampa, ha lanciato ufficialmente a nome proprio e di tutto il mondo “forzista”, il “grido di dolore” per lo stato di abbandono e rischio crollo in cui versa l’antica Torre che si staglia in tutta la sua bellezza storica sul promontorio di Punta Alice a ridosso degli altrettanto noti e suggestivi “Mercati Saraceni”. “Difendiamo la Torre”, questo lo slogan scelto per, come lo stesso ha detto in apertura “accendere un faro” sullo stato di degrado dell’antico manufatto e metterlo al centro di un’azione “congiunta con tutte le forze politiche, istituzionali e civili” per non cancellare un segno importante, culturale e storico, del nostro territorio. Alla presenza di molti esponenti e rappresentanti politici della città e della provincia, ha così dato la parola ai giovani architetti, Cataldo Aloisio, Luigi Baffa e alla giovanissima Maestro d’Arte e laureanda in architettura Luana Pirritano, per illustrare la progettazione di restauro e riqualificazione della Torre Vecchia di Madonna di Mare, che allo stato, se non si interverrà, almeno inizialmente con un’azione di consolidamento, diventerà un cumulo di pietre, pur se antiche.
Un lavoro durato circa un anno che ha dato la possibilità ai tre architetti di “progettare” e immaginare il restyling della vecchia torre in modo originale, al passo con i tempi e con le moderne concezioni e tecniche costruttive. Un progetto redatto gratuitamente che non è esaustivo di quanto potrà essere o di come sarà, ma che, nella sua riedizione, ha sicuramente un impatto visivo e un profilo accattivante. Sicuramente “fruibile e godibile” per le migliaia di turisti e visitatori che questa “vecchia e antica torre” potrebbe attrarre. Quindi anche un’opera che potrebbe legarsi splendidamente con un discorso più organico e completo al già museo di Cirò Marina, al nascituro parco archeologico che a giorni dovrebbe vedere iniziare i lavori e che farebbero quindi sistema con tutta una serie di monumenti archeologi e reperti di cui la nostra terra, “baciata dagli Dei” già dispone e che potrebbe disporre un domani. Un’azione, questa, promossa da Liotti, che và al di là della stessa politica individualistica e di partito ma vuole segnare un primo importante impegno e invito a tutta la società civile, sociale, affinché tutti insieme si guardi dall’alto della torre, al nostro futuro, culturale.
Quel futuro culturale che è fatto di cose reali e non slogan, come ha detto il mentore di quest’azione di recupero, Elio Malena, che inizialmente ha affermato che la “cultura è movimento del fare”. Ma, dietro questo grande progetto che in termini economici, come hanno affermato gli architetti, poi non costerebbe neanche troppo (si è parlato di circa 250/300 mila euro). Vi sono alcuni ostacoli, sicuramente, se non impossibili da superare, impegnativi e complessi. Innanzi tutto la torre andrebbe iscritta nel patrimonio nazionale dei beni archeologici, espropriata o ceduta dagli attuali proprietari (famiglia Pignatari) al Comune e poi le autorizzazioni della sovrintendenza ai beni archeologici che consentano, attraverso una progettazione complessiva, un primo consolidamento e per poi avviare un’azione più organica come dicevamo in apertura. Di queste azioni si è reso interlocutore e portavoce, l’assessore Sergio Ferrari, in rappresentanza del Sindaco, Roberto Siciliani e dell’Amministrazione Comunale che nel ringraziare, Romano Liotti e i giovani di F.I., unitamente agli architetti per la passione e l’impegno profuso, si è detto completamente d’accordo ad avviare un’azione congiunta sulla questione Torre, che è patrimonio di tutti, aggiungendo che potrebbero essere nella disponibilità dei fondi regionali, alcune risorse a cui successivamente tentare di attingere. Sulla stessa linea l’intervento di Gianni Notaro in rappresentanza del Pd, il quale si è detto concretamente favorevole ad attivare tutti i canali necessari per “mantenere accesa” il faro sul progetto che era partito con lo slogan provocatorio “prima del re difendiamo la Torre”.
Ma che è anche accennato ad alcune difficoltà sorte o che potrebbero sorgere in merito ad una paventata richiesta da parte dei proprietari dell’ottenere in cambio autorizzazioni a realizzare un villaggio turistico. Cosa stroncata dallo stesso ass.re Ferrari che ha riferito di alcuni vincoli paesaggistici e archeologici che di fatto impedirebbero ogni azione diversa dal mantenimento nello status quo ante l’intera area. “Crediamo, ha concluso Romano Liotti, non prima di ricevere gli apprezzamenti e dovuti riconoscimenti da parte di Fabio Pisciuneri, oggi nel coordinamento regionale di F.I., che sia un’idea molto ambiziosa con diversi punti di forza e sicuramente di difficile realizzazione, ma questo non ci scoraggia..anzi, ci spinge a lottare con maggiore entusiasmo per la tutela della Torre di Madonna di Mare, un simbolo per tutta la cittadinanza dall’inestimabile valore storico e culturale. Questa deve diventare la battaglia di tutti perché solo uniti potremo avere una qualche possibilità si salvare la Torre dal terribile destino cui è destinata se non si interviene”. Il faro è accesso, ora spetta a tutti, come per la SS106, il lavoro, la giustizia sociale, la legalità, alimentare le speranze con una luce nuova, più intensa, tenuta in vita dalla passione di ciascuno per se e gli altri, quindi, per la propria terra.
che obbrobio, ma chi l’ha partorito
ma per favore……
Nostalgia, di Luigi Siciliani (Cirò 1881-1925).
Un pianto triste piange nel mio cuore./ Maggio mi porta una tristezza nuova:/ un desiderio di non so qual piano,/ un desiderio di non so qual monte,/ di cui la solitudine mi giova,/ d’ogni vivente fatto sì lontano/ di quanto al mare l’acqua dalla fonte./ Sono le voglie mie qui tutte pronte/ per quel silente luogo che ho nel cuore.
Cosa dovrebbe essere quel portale rosso pompeiano??..cosa esattamente dovrebbe rappresentare nella ricostruzione storica?..quale sarebbe l’utilizzo proposto?
Voglio sperare che quell’obbrobrio della foto non abbia mai la luce.
Ristrutturazione e consolidamento dell’esistente non vogliono dire che la torre venga “bardata” con accozzaglie moderne che nulla hanno a che fare con lo stile e l’architettura dei tempi antichi. E’ un pò come mettere delle antenne paraboliche sul Colosseo. Avete un’idea distorta della conservazione dei beni che sono di tutti.
Vi invito a considerare meglio tali interventi e pensare bene a ciò che si fa, altrimenti è meglio che quelle 4 pietre cadano definitivamente.
Pensate alle brutture che sono state fatte a Crotone e meditate gente…
Tutti a parlare della torre e nel frattempo la Chiesetta muore. Anche per la Chiesa si può aspettare che crolli così da proporre un progetto “moderno” per “salvarla”. Questo è quanto successo per la torre, siamo rimasti a guardarla fino al suo crollo, ora si propone “nuovo cemento”. A Cirò Marina non c’è bisogno di “nuovo”, anzi buona parte sarebbe da demolire. Sarebbe veramente rivoluzionario ricostruire la torre com’era.