Aula consiliare affollata di consiglieri in prima convocazione. Un evento che non accade spesso tant’è che in molti casi si deve fare ricorso alla seconda convocazione per avere a disposizione il numero legale. In occasione dell’ultimo consiglio presenti 25, assenti sette (alcuni giustificati). Tra gli assenti l’on. Dorina Bianchi, Cesare Spanò, Camillo Lucente. Prima ancora di iniziare i lavori, il Consiglio Comunale ha ricordato le vittime dell’alluvione del 14 ottobre 1996: Paolo, Angela, Luca, Michela, Luca e Bruno. Ritornando ai lavori del Consiglio, La convocazione riguardava l’atteggiamento da mantenere in futuro nei confronti dell’Eni a proposito della vertenza irrisolta con la Città che si trascina da anni. Gli interventi dei consiglieri hanno avuto tutti un punto in comune: l’Eni sta distruggendo la costa crotonese senza rispetto per l’ambiente e il territorio. L’intervento più marcato da parte della consigliera Giusy Regalino che ha dichiarato: “Un futuro diverso per questa città grazie ai finanziamenti a pioggia non c’è stato. Tutti con il cappello in mano al cospetto dell’Eni. Il documento che si vuole approvare è un pezzo di carta che non convincerà l’Eni a rivedere le sue posizioni. Occorre una strategia comune per tutti i problemi della Città. Il Sindaco abbia il coraggio di mettere in campo un’azione forte nei confronti dell’Eni”. Al termine dell’intervento del Sindaco Vallone il Consiglio Comunale ha approvato a maggioranza il documento con il quale chiede al Governo Centrale di istituire un tavolo di discussione con il coinvolgimento di Eni affinché si ponga fine ad una vertenza apertasi da almeno un trentennio e siano date le dovute risposte alla comunità cittadina
Il testo del documento approvato: “Premesso che: Eni sostiene che la sua “Mission nel mondo è quella di Impresa integrata nell’energia, impegnata nella ricerca, produzione, trasporto, trasformazione e commercializzazione di petrolio e gas naturale. Tutti gli uomini e le donne di ENI hanno una passione per le sfide, per il miglioramento continuo e per l’eccellenza ed attribuiscono valore fondamentale alla persona, all’ambiente ed all’integrità”; con cinica ma evidente determinazione, ENI predica bene e razzola male perché in questo territorio c’è tutta la contraddizione delle sue bellissime ma aleatorie aspirazioni; in questa città, ENI dopo aver sfruttato tutto quello che era possibile, ha prodotto un collasso economico sociale ed un disastro ambientale, portando Crotone alle vette più alte per inquinamento e povertà; tradendo la sua “mission”, Eni ha tradito la città di Crotone, ed è per questa sua cinica determinazione che la nostra gente ha perduto ogni speranza in un futuro migliore; la popolazione ha subito e subisce costantemente profonda frustrazione e smarrimento oltre che una palese ingiustizia; nello “stile” ENI, non rispettando le Istituzioni, ma soprattutto non rispettando i cittadini, la società ha preferito una ritirata strategica su una bozza di convenzione, con la preclusione a qualsiasi modifica, rifiutando ogni ragionamento sull’ulteriore triennio da convenzionare; questo è un atteggiamento con il quale si assesta un ulteriore pugno violento sul volto della città che, ancora una volta, viene tradita dal “cane a sei zampe”; il gas devettoriato previsto nel primo accordo transattivo e quindi anche con accordo dell’Eni, doveva rappresentare una occasione per il rilancio industriale del territorio; per tutelare e difendere i cittadini di Crotone il Consiglio Comunale non intende cedere ad ENI, ad Ionica Gas a Syndial, quando le proposte non coincidono con gli interessi della comunità;
tra l’altro, nello specifico, è scorretto affermare che il Consiglio Comunale non ha voluto deliberare in merito alla convenzione in quanto la proposta fu ritirata dall’ordine del giorno dei lavori del Consiglio Comunale per essere sottoposta ad una rivisitazione. In particolare, su due aspetti: rinuncia all’immobile, in quanto ritenuto non più funzionale alle attività dell’ente ed anche allo scopo di verificare i relativi titoli di proprietà e richiesta di dare continuità con la definizione del successivo triennio. Di fronte a questo ulteriore tradimento, l’interlocutore del Consiglio, e della città, nei rapporti con Eni, dopo la brusca, repentina ed inaspettata posizione assunta nella vicenda “convenzione” dovrà essere esclusivamente il Governo Centrale; il Governo è proprietario dell’ENI attraverso la partecipazione societaria del Ministero dello Sviluppo Economico e Cassa Depositi e Prestiti e sarà, dunque, al Governo che il Consiglio chiederà di farsi carico della “vertenza Crotone” in tutti i suoi aspetti; L’ENI ha indebolito il capitale sociale umano di Crotone; Ionica Sud deve rispettare gli accordi; Syndial deve bonificare il sito inquinato; vogliamo, dunque portare all’attenzione del Governo non una questione burocratica ma il futuro della città di Crotone, delle famiglie, dei giovani sulla vertenza “Crotone” chiederemo che i nostri rappresentanti istituzionali regionali e nazionali diano il massimo contributo e pretenderemo dal Governo che si ponga fine ad una vertenza apertasi da almeno un trentennio e che non trova una sua soluzione affinché si siano le dovute risposte alla comunità; in questo scenario sarà necessario aumentare la capacità della nostra proposta per facilitare gli invocati interventi del Governo; Il Piano per il Sud, il POR 2014/2020 della Regione, le risorse rinvenienti dal risarcimento stabilito dal Tribunale di Milano ed il controvalore del Gas devettoriato dovranno rappresentare una condizione unica ed eccezionale per favorire il rilancio economico e sociale della nostra comunità;
Tutto quanto premesso il Consiglio Comunale Delibera: Chiedere al Governo Centrale di istituire un tavolo di discussione con il coinvolgimento di Eni affinché si ponga fine ad una vertenza apertasi da almeno un trentennio e siano date le dovute risposte alla comunità cittadina; Coinvolgere la Regione Calabria, i parlamentari calabresi di ogni schieramento rappresentato in seno al Consiglio Comunale, i capigruppo degli stessi dei due rami del Parlamento affinché sostengano la richiesta che parte dalla città per l’istituzione di un tavolo governativo sulla vicenda “Crotone – Eni; Istituire un forum permanente aperto ai contributi del mondo imprenditoriale, sindacale, dell’associazionismo a tutti i livelli, affinché sia tutta la città che intraprenda il percorso per giungere alla conclusione definitiva dell’annosa vertenza con Eni. Auspicare una rapida istituzione del tavolo governativo e determinarsi, in caso di mancato riscontro da parte del Governo delle esigenze manifestate dalla città, di tutelare con ogni strumento ed in ogni sede, compresa quella giudiziaria, gli interessi della comunità non escludendo la valutazione di prevedere non solo il rispetto degli accordi successivi ma anche quelli relativi alla prima transazione stipulata con Eni, compreso i temi dell’immissione sul mercato del “gas devettoriato”, dalla subsidenza e di altri previsti nella convenzione stessa ovvero il controvalore del gas devottoriato a partire dalla prima transazione. Tutti gli sviluppi conseguenti a quanto deliberato saranno preventivamente partecipati dal Consiglio Comunale”