Sempre vivo nella mente dei crotonesi il ricordo dell’evento alluvionale del 14 ottobre 1996 che causò enormi danni alla città di Crotone con la perdita di sei vite umane. Da allora ad ogni anniversario i cittadini hanno sempre ricordato quel tristo evento. Durante un’iniziativa pubblica organizzata insieme alla comunità parrocchiale del SS. Salvatore al Fondo Gesù il 14 ottobre 2014, Michele Serra, L’Amaca 7 Novembre 2014, fanno sapere che si era proposto all’Amministrazione comunale di Crotone di intitolare “Piazza 14 ottobre 1996”l’ampio spazio davanti alla chiesa, rendendolo più decoroso ed arricchendolo con tante nuove alberature. Ad un anno di distanza fanno sapere: “Siamo davvero lieti che tale richiesta sia stata accolta e che domenica 11 ottobre, su iniziativa del parroco don Girolamo, oltre alla cerimonia religiosa a suffragio delle vittime, si dedicherà la piazza a ricordo di Paolo, Luca, Angela, Luca, Michela, Bruno.
A 19 anni di distanza da quella terribile giornata, nell’auspicio che eventi così drammatici non avvengano mai più, le associazioni chiedono alle Autorità responsabili se il corso del fiume sia stato messo in sicurezza, se l’Esaro sia stato bonificato, se l’alveo del fiume sia stato ripulito dai detriti, se la foce sia stata dragata così da consentire un più facile deflusso delle acque meteoriche, che, puntualmente, arrivano copiose nei mesi autunnali. Così non pare.
Eppure non è difficile comprendere che l’unica grande opera a garanzia dell’incolumità degli abitanti è la manutenzione e messa in sicurezza del territorio, da gestire con particolare cura, da non riempire con colate di cemento e di asfalto, come avviene da anni, ma piuttosto da custodire con attenzione, dotandolo di una cortina di alberi ed arbusti, particolarmente indicati per evitare frane e smottamenti.
Tenendo ben presente che l’azione di tutela dell’ambiente e del paesaggio deve essere un impegno serio e costante da parte delle Istituzioni competenti, per un’adeguata prevenzione degli eventi alluvionali. Come non concordare con Michele Serra…”La parola “manutenzione” dice tutto, è antica e modernissima al tempo stesso, nelle sue vaste competenze rientrano la vanga come il computer, il piccone come la telecamera. Riguarda ogni manufatto umano, dalla casa più umile al ponte più ardito niente può reggere a lungo senza la manutenzione, ovvero la cura dell’uomo sull’ambiente nel quale vive, sia esso naturale o artificiale. Bisognerebbe domandarsi, ma davvero, sulla base di quale patologia culturale, politica, economica si è via via perduta una così elementare cognizione, che appartiene agli individui così come alla collettività: se l’argine è ben mantenuto regge alla piena, se no si squarcia e arriva l’alluvione….”