In Calabria in materia ambientale si continua a legiferare senza tener conto delle direttive europee. In piena violazione di queste, sembra esser utilizzato l’impianto di Celico da parte di questa amministrazione regionale e ne dà ulteriore conferma la risposta della Commissione europea all’interrogazione della portavoce del Movimento 5 Stelle in Europa, Laura Ferrara. L’eurodeputata sosteneva la forte contraddizione fra le ordinanze delle Regione Calabria e le disposizioni delle norme europee. “Il Presidente della Regione ha deciso che il conferimento e il trattamento dei rifiuti possa avvenire in deroga alle norme nazionali e regionali vigenti (ordinanze n.132 del 23.12.2014 e n.53 del 13.05.2015) – denuncia la Ferrara -, per cui, anche la discarica di Celico è oggetto del conferimento dei rifiuti non differenziati nel sito, contravvenendo così alle prescrizioni dettate delle direttive 2008/98/CE e 1999/31/CE. In piena continuità con la passata amministrazione grazie ad ordinanze contingibili ed urgenti, ed alla modifica della legge regionale, con il famigerato emendamento Orsomarso, l’attuale governo regionale, permette il conferimento del tal quale in discarica”.
«La Commissione – è scritto nella risposta alla europarlamentare – ritiene che le carenze nella gestione dei rifiuti in Calabria, inclusa la presunta messa a discarica di rifiuti in violazione dell’articolo 6, lettera a), della direttiva 1999/31/CE, siano dovute in particolare alla mancanza di un adeguato piano di gestione dei rifiuti». È da tempo che il Movimento 5 Stelle in Calabria contesta tale mancanza, tanto da presentare una petizione alla Commissione europea. Nella sua risposta la Commissione informava di un’indagine di iniziativa avviata nel 2014 (EU Pilot). L’obiettivo è di accertare se tutte le regioni italiane, Calabria compresa, dispongano di piani di gestione dei rifiuti conformi alla direttiva quadro sui rifiuti. La Calabria ad oggi non ha ancora aggiornato il suo PGR che risulta in fase di elaborazione.
“Oliverio lo aveva annunciato per giugno, siamo a settembre ed ancora la questione ambientale non sembra far parte dell’agenda di questa Giunta regionale – dichiara la Ferrara -. Ricordo al Presidente che anche per il Piano dei Rifiuti è indispensabile il coinvolgimento del pubblico, come previsto dalla Convenzione di Aarhus, la quale non può assolutamente ritenersi soddisfatta con la sola consultazione di un’assemblea dei Sindaci, come lui stesso dichiarò di voler procedere durante una incontro a Rende in visita alla Calabra Maceri”.