di Ludovico Grisari. Sono ormai trascorsi circa sette mesi dalla data (27 ottobre 2014) che ha sancito la chiusura della casa di cura ricadente nel comune di Caloveto, di proprieta’dell’ASP. Come si ricorderà, l’ex direttore generale dell’Asp di Cosenza Gianfranco Scarpelli ha comunicato la sospensione delle autorizzazione e degli accreditamenti, a seguito di una richiesta relativa alla “Interruzione e sospensione attività Rsa Caloveto” a firma del professore Franco De Felice presidente dell’Asscoop di Ancona. Qualcuno ha definito una marcia indietro quella dell’asscoop che gestiva la struttura. Un gesto che i dipendenti non esitano a dire che abbia il sapore della beffa. All’inizio della scorsa estate, infatti, si era levato un grido di allarme dopo che il dialogo con la societa’marchigiana si era arenato. Successivamente la questione approdo’pure al tavolo prefettizio alla presenza, tra gli altri, dell’ex direttore Scarpelli, dell’attuale assessore Carlo Guccione, del sindaco di Caloveto Umberto Mazza, del presidente De Felice e dei rappresentanti sindacali regionali. L’asscoop si era resa nello stesso tempo disponibile alla cessione, in via temporanea e provvisoria, dell’accreditamento ad una nuova societa’ “Madonna delle Catene” nelle more della procedura del bando di gara indetto dall’Asp di Cosenza. Al di la’ che si sia tratto o meno di retro marcia a distanza di 6 anni dall’apertura e’arrivata la doccia fredda per i dipendenti e gli ammalati che sono stati trasferiti in altre strutture sanitarie.
Per il momento resta solo l’impegno del sindaco Umberto Mazza che ha ribadito l’intenzione di spendersi su ogni necessaria iniziativa per riaprire al piu’presto la Rsa. Nei giorni scorsi, infatti, ha inviato una lettera al commissario Massimo Scura e al direttore generale Gianfranco Filippelli. “Nonostante gli interessamenti a vari livelli avuti dal sottoscritto c/o prefettura e Asp, per la sua non chiusura e le assicurazioni fornite, a tutt’oggi la stessa risulta chiusa da piu’ tempo” – scrive Mazza – “considerato che, purtroppo, il bando per l’affidamento ad altro gestore e’ stato pubblicato e ritirato. Constatato che non si intravede una soluzione per la sua riapertura e nella stessa, nel suo periodo di funzionamento trovavano posto 60 pazienti e dava occupazione a circa 60 dipendenti con una nutrita rappresentanza di personale del posto”. “Il perdurare della situazione di chiusura” – aggiunge il sindaco Mazza – “porterebbe ad un conseguenziale decadimento della struttura, a fronte della spesa affrontata per la sua realizzazione. Tanto premesso, in considerazione del particolare momento di crisi generale che sta vivendo la Calabria e l’italia intera si chiede agli enti in indirizzo a volersi attivare per una sua veloce riapertura, in modo da fornire un servizio al territorio e dare sollievo occupazionale. Colgo l’occasione per chiederle con urgenza un incontro in merito.”