Era il 6 Maggio 2008 quando l’Amministrazione guidata dal Sindaco Salvatore Migale ha intrapreso un percorso sul riutilizzo dei beni confiscati inaugurando il Centro all’Educazione per la Legalità e l’Ambiente in un bene confiscato al clan Mannolo in località Porto Kaleo affidandolo all’associazione WWF, il cui utilizzo era stato rifiutato anche dalla curia. “Questo passo ha dato il via a un cambiamento di visione sul riutilizzo dei beni confiscati non solo nel Comune di Cutro, ma in tutto l’ambito provinciale” affermano gli ex consiglieri Antonio Lorenzano, Gaetano Squillace e Bruno Galdy. “Infatti proprio in questo bene nasce un presidio di Libera, con la nascita di una cooperativa per la gestione dei terreni confiscati al clan Arena nel Comune di Isola Capo Rizzuto, e la successiva nascita di altri presidi nel Comune di Cirò Marina. In seguito l’Amministrazione Comunale di Cutro ha proceduto alla demolizione di un fabbricato assegnatogli in località San Leonardo confiscato al clan Mannolo, che con la sua imponenza sorgeva a simbolo del potere criminale sul territorio, volendo così dare un segnale forte a tutta la comunità. Sullo spazio ormai libero è stata realizzata una Piazza intitolata a Dodò Gabriele e Lea Garofalo”.
“Sulla scia di questi eventi – continuano – si è capito che il riutilizzo dei beni confiscati sul territorio è possibile. Nei mesi scorsi l’Amministrazione ha concesso all’associazione Amici del Tedesco l’utilizzo di un altro bene confiscato, che è stato ristrutturato e destinato a Ostello della Gioventù e che accoglierà nei prossimi mesi centinaia di turisti a San Leonardo. Esprimiamo amarezza per la perdita del finanziamento, che era stato ottenuto, per la realizzazione di un centro diurno per anziani in un altro bene confiscato a San Leonardo. L’iter travagliato che ha portato a questo esito negativo ha visto diverse difficoltà. E’ chiaro che se non vi fosse stato lo scioglimento del consiglio a causa delle dimissioni improvvise di nove consiglieri, con la proroga emessa dalla regione il 6 Marzo scorso, il giorno successivo allo scioglimento, vi sarebbero stati i tempi per procedere alla realizzazione dei lavori, anche perché l’ufficio con la presenza dell’Ing. Rizzuto non avrebbe avuto la necessità di ricorrere a professionalità esterne. Purtroppo come avevamo previsto e abbiamo denunciato, lo scioglimento del consiglio comunale ha fermato bruscamente, in un momento decisivo dell’attività amministrativa, un treno in corsa con la realizzazione di una serie di opere volta alla crescita della comunità cutrese. Visto il tema così importante e delicato auspichiamo la possibilità di una richiesta presso gli uffici competenti dell’Unione Europea per il recupero di questo progetto, che aspetta solo di essere realizzato. Infine precisiamo che il Sindaco Migale non ha mai firmato alcuna lettera al Ministero per chiedere se si potesse concedere in fitto il bene confiscato agli stessi proprietari”.