Alcune precisazioni per il Presidente della Regione Calabria da parte di Gregorio Mungari Cotruzzolà e Salvatore De Biase, Componenti del Consiglio di Amministrazione dell’Enoteca Regionale “Casa dei Vini di Calabria” dal 16.04.2012 al 18.03.2015, i quali in una nota scrivono: “Apprendiamo dalla stampa che il presidente Oliverio, a seguito di un sopralluogo presso la sede dell’Enoteca Regionale, in fase di allestimento nel centro storico di Cirò, sia stato assalito da sentimenti di amarezza e delusione. Al riguardo esprimiamo piena solidarietà umana, evidenziando che tali sentimenti ci accomunano nel profondo dei nostri animi”.
“Non nascondiamo infatti come uguali emozioni siano state provocate anche nella nostra sfera affettiva da una serie di vicissitudini, alla base della decisione di rimettere l’incarico di membri del consiglio di amministrazione della Casa dei Vini di Calabria. Il paradosso è che le situazioni che hanno suscitato queste sgradevoli percezioni sono da imputare, in primis, al Presidente della nostra Regione. Già nell’autunno del 2012 mentre nasceva l’Enoteca Regionale, anziché rispondere ad una formale richiesta di incontro indirizzatagli nella sua veste di Presidente della Provincia di Cosenza, con lo scopo di proporgli l’adesione alla base associativa, preferiva creare una sua associazione denominandola “Enoteca Regionale della Provincia di Cosenza”, rifiutando qualsiasi forma di dialogo. I risultati dell’azione promozionale messa in campo con tale iniziativa sono d’altronde evidenti. Tra questi il contributo alla frammentazione dell’immagine della viticoltura calabrese. Amarezza e delusione sono ricollegate all’assenza di risposte ad una dettagliata relazione inviata alla presidenza non appena insediata: anche in tale occasione il presidente Oliverio, diremmo in piena coerenza, non ha avvertito la necessità di rispondere (neppure per umana sensibilità) alla richiesta di un incontro per illustrare l’attività svolta e condividere il programma di inaugurazione delle sedi, che sicuramente, per come programmato, sarebbero state ulteriormente arricchite di ogni quanto necessario.
“Ulteriore amarezza e delusione ci hanno pervaso quando abbiamo ricevuto la comunicazione del Dipartimento Agricoltura, con cui ci è stato imposto in febbraio lo stop all’allestimento delle sedi, con il chiaro intento di sterilizzare l’attività (basta chiedere ai fornitori ed ai professionisti coinvolti che hanno dovuto bloccare la finalizzazione dei loro lavori). Ed infine, profonda amarezza e delusione ci hanno accompagnati quando abbiamo appreso che la partecipazione dell’Enoteca Regionale al Vinitaly 2015 non era prevista, nonostante i buoni risultati dello scorso anno e dando ancora una volta prova della incoerenza nelle strategie di sviluppo della nostra regione, che vede dunque nella Casa dei Vini di Calabria un mero strumento asservito a qualcuno o a qualcosa, piuttosto che strumento tecnico che vada al di là degli schieramenti partitocratici e vocato alle esigenze delle imprese. E questo era il nostro obiettivo, dichiarato e programmato. Un ruolo che abbiamo tentato di assumere, ma che evidentemente non sta nelle corde di chi non ha voluto o vuole il decollo e la presenza della Casa dei Vini di Calabria. A proposito: nonostante la legge istitutiva del 2011, la denominazione “Enoteca della Calabria” era stata legalmente registrata da un privato nel 2007, si pensi un po’ … E dunque solo la perseveranza del C.d.A. ha fatto sì che né costi né contenziosi potessero sorgere, e da qui l’adozione del nome “Casa dei Vini di Calabria”. Signor Presidente, per coerenza e per un’insopprimibile esigenza di rispetto della verità dei fatti, non possiamo accettare il giudizio da lei espresso nel corso di una passeggiata a Cirò, senza alcun confronto, senza alcuna possibilità di replica. Senza sapere che l’operatività del C.d.A. non è stata mai bloccata, neppure dai lunghi periodi di chemioterapia di uno dei componenti. In compenso la burocrazia regionale ha determinato non pochi rallentamenti”.
“La nostra esperienza amministrativa è terminata, ma come calabresi ci sentiamo di pretendere che chi in questo momento ha la responsabilità di guidare la regione operi con lealtà, equilibrio ed una saggia dose di imparzialità, piuttosto che sacrificare il rispetto degli altri alle esigenze di affermazione di verità più comode. Siamo certi che l’amarezza e la delusione col tempo svaniscano, e siamo altrettanto convinti che non saranno d’ostacolo per l’azione di rilancio che la giunta regionale ha avviato con veemenza e tempestività. L’augurio è che già tra meno di un mese, in occasione dell’Expo di Milano potremo dirci orgogliosi della presenza della Calabria in una vetrina di importanza universale. Le notizie che filtrano non sono al momento confortanti, ed in effetti un consiglio sereno ed obiettivo ci sentiamo in dovere di lasciarglielo: la promozione e la valorizzazione della nostre produzioni non vengano lasciate in mano “ai soliti noti” che di volta in volta, seppur la politica cambia, loro sono stabilmente lì. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti”.