Dopo Locri, la Sibaritide. Prosegue la campagna di ascolto permanente promossa dal presidente della Regione Mario Oliverio. La manifestazione pubblica, presieduta dal sindaco di Cassano allo Jonio Gianni Papasso, si è svolta nel pomeriggio di oggi a Sibari con la numerosa partecipazione di sindaci, amministratori regionali, provinciali e locali, rappresentanti del mondo sindacale, degli ordini professionali, del mondo della scuola, delle categorie sociali e produttive e di tantissimi cittadini della Piana di Sibari. L’iniziativa, il cui hashtag è #dilloamario, è servita per fare il punto sul momento economico e sociale che vive questo importante territorio. Sul tappeto i problemi che affliggono la Sibaritide e che riguardano la sanità, i rifiuti, il lavoro, le trivellazioni a mare, la SS106, il rilancio dell’agroalimentare, i collegamenti su gomma, su ferro e per mare, gli investimenti infrastrutturali, l’utilizzo delle risorse europee.
“Noi – ha detto Oliverio – ci abbiamo messo la faccia, sapendo che la situazione era e rimane difficile, ma nessuno pensi che ci lasceremo portare a spasso da una burocrazia sorda ed insensibile o da chi non vuole il bene della Calabria e, in questo caso, della Sibaritide, a cui riconosciamo un ruolo importantissimo per la crescita dell’intera regione. Tutti siamo chiamati a rimboccarci le maniche per dare a questa terra e soprattutto ai giovani di questa terra quello di cui per diversi anni sono stati privati. Gioia Tauro e Sibari possono e devono diventare tasselli importanti di un corridoio che collega il Mezzogiorno all’Europa ed apre il nostro paese verso il sud del Mediterraneo. Noi dobbiamo avere la capacità di proporci come risorsa per l’intero Mezzogiorno, per il Paese e anche per l’Europa”.
“Il nostro no alle trivellazioni a mare e a terra –ha aggiunto Oliverio- è deciso e assoluto. Così come è assoluto il nostro diniego all’eolico. Il territorio calabrese è saturo e, quindi, non autorizzeremo altri impianti. Spingeremo verso l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili. In questo senso dovremo aprire un confronto con Enel. Dico subito, a tal proposito ed a scanso di equivoci, che sono assolutamente contrario all’utilizzo dell’area di Rossano per impianti di termovalorizzazione. Voglio concludere -ha detto, infine, il presidente della Regione- con un cenno sulla sanità la cui condizione disastrosa nella nostra regione è sotto gli occhi di tutti ed è figlia di una gestione burocratica e ragionieristica di questo importante settore. La ragione per cui mi sono battuto perche il Commissario fosse messo in capo al presidente della Regione, nel rispetto della legge, è stata proprio questa. Rispetto al disastro che è stato determinato da questa visione contabile della gestione della sanità, la risalita non sarà né facile né breve.Con il nuovo commissario apriremo subito un tavolo operativo e nel merito delle questioni misureremo le nostre volontà. Territorio, rete ospedaliera e prevenzione dovranno essere i pilastri su cui fonderemo la nuova sanità in Calabria”.
Gradirei informare il nostro Presidente regionale che i tedeschi con i termovalorizztori ci fanno: energia (termica ed elettrica), ripuliscono l’ambiente dalla spazzatura e, dulcis in fundo, una barca di soldi termovalorizzando la spazzatura altrui.
E stendo un velo pietoso sulle trivellazioni.
Non sarebbe giunta l’ora di smetterla di fare demagogia e di affrontare seriamente i problemi strutturali della nostra regione. A partire dall’uso, anzi al non uso, dei soldi comunitari che spessissimo tornano al mittente?
Meditate gente, meditate.