“Nella Chiesa non c’è cittadinanza per i mafiosi se non dopo la loro conversione e dopo aver dimostrato con atti concreti, visibili e pubblici il loro pentimento”. Lo ha detto il presidente della Conferenza Episcopale Calabra e Vescovo di Cosenza, mons. Salvatore Nunnari, a Lamezia Terme al percorso promosso dalla delegazione regionale di Caritas per realizzare itinerari di formazione sui temi della legalità e della giustizia e sul riutilizzo dei beni confiscati alla mafia.
“La ‘ndrangheta – ha proseguito – non ha nulla di cristiano ma scimmiotta la fede e il Vangelo. La ‘ndrangheta è il nemico più minaccioso per il presente e il futuro della nostra terra di Calabria e noi dobbiamo metterci in gioco in prima persona per colmare i vuoti della società calabrese diventando, ognuno nel proprio ambito e nel proprio ambiente, costruttori di speranza”. Per il presidente della Conferenza Episcopale Calabra “l’insidia della ‘ndrangheta sta nel fatto che essa riesce a colmare i ‘vuoti’ sociali, economici e culturali della società calabrese. Questi vuoti non possiamo lasciarli riempire dai mafiosi ma dobbiamo riempirli noi con una cittadinanza solidale, una coscienza formata, una presenza cristiana radicata che crei ponti con tutti gli uomini di buona volontà che ricercano la giustizia e si impegnano in nome del bene comune”.