I Finanzieri e i Carabinieri di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione “Tramontana” hanno portato a termine l’esecuzione di 10 decreti con i quali è stata disposta la misura di prevenzione antimafia del sequestro di beni e società per un valore stimato di oltre 11 milioni di euro. Altresì, sono state irrogate nei confronti di 9 membri apicali delle cosche anche misure di prevenzione personali della sorveglianza speciale. Oggetto del sequestro è il patrimonio mobiliare, immobiliare e societario, intestato ovvero riconducibile a vari soggetti, posti ai vertici dell’associazione di tipo mafiosa – denominata “ndrangheta”, nella sua articolazione territoriale della “società” di Rosarno e Polistena nonché dei “locali” di Laureana di Borrello, Oppido Mamertina e Bagnara Calabria, facenti parte del mandamento tirrenico della Provincia di Reggio Calabria, già destinatari di una sentenza di condanna nell’ambito della ormai nota Operazione “Il Crimine”.
I provvedimenti adottati dalla Sezione Misure di Prevenzione sono stati emessi al termine di un’accurata rielaborazione dei dati reddituali, effettuata dalle Fiamme Gialle, che hanno eseguito oltre 200 accertamenti economico-patrimoniali a carico di persone fisiche e giuridiche tra i quali anche l’intero nucleo familiare del “Capocrimine” Oppedisano Domenico Cl’ 30, del “Mastro di Giornata della Società di Rosarno” Marasco Michele, del “Capo del Locale di Laureana di Borrello” Lamari Rocco, del “Capo del Locale di Oppido Mamertina” Gattellari Antonio e del “Capo del Locale di Bagnara Calabra” Zoccali Rocco. I provvedimenti eseguiti hanno portato al sequestro di 17 attività commerciali/quote societarie; 28 beni immobili (terreni, fabbricati, complessi immobiliari); 4 autovetture; 8 conti correnti/depositi/buoni postali; 15 polizze assicurative; per un valore di stima complessivo di circa 11 milioni di euro.