Nella mattinata odierna i finanzieri del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Cosenza hanno dato esecuzione al provvedimento di confisca, ex art. 12 sexies l.356/92, per circa 8 milioni di euro nei confronti di Franco Rocco Mario, classe ’61 di Altomonte (CS) e del suo nucleo familiare. La misura cautelare reale è stata emessa dal tribunale della città del Pollino su richiesta del locale procuratore capo della repubblica, cons. Franco Giacomantonio e riguarda beni immobili, autovetture, automezzi, rapporti bancari e postali, attivita’ commerciali e partecipazioni in societa’ di cui Franco Rocco Mario ed il suo nucleo familiare sono risultati avere piena proprietà. Il soggetto era stato condannato per il reato di usura dal tribunale di Castrovillari (CS) nell’aprile del 2006; condanna divenuta, poi, irrevocabile nell’aprile del 2008. All’esito degli accertamenti delegati dalla procura della repubblica di Castrovillari (CS) ed eseguiti dal nucleo di polizia tributaria di Cosenza è emerso che tutto il patrimonio riconducibile al condannato per usura e’ risultato avere un valore del tutto sproporzionato rispetto alle dichiarazioni presentate dal medesimo e dal suo nucleo familiare ai fini delle imposte sul reddito. Cosi’ come analoga sproporzione e’ stata ravvisata dal tribunale nei confronti dei parenti stretti del Franco (la moglie ed i figli), nel raffronto tra possibilita’ reddituali e beni posseduti e che tale sproporzione e’ stata considerata elemento idoneo a fondare l’interposizione fittizia di costoro nella titolarita’ formale dei beni stessi, in sostanza appartenenti e nella disponibilita’ del condannato.
In definitiva, la convergenza del complessivo scenario probatorio ha permesso di sottoporre a confisca i seguenti beni:
- 57 immobili (34 terreni e 23 fabbricati)
- 2 ditte individuali operanti una nel settore del commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi e l’altra nella produzione di olio di oliva
- 15 rapporti bancari
- 14 veicoli (autoveicoli, motoveicoli e mezzi agricoli)
Per un valore complessivo di circa 8 milioni di euro. Quello di oggi costituisce uno dei maggiori risultati anche in termini di recupero “reale” a favore della collettivita’ di patrimoni illecitamente accumulati grazie ad una pratica, quella dell’usura, particolarmente riprovevole, ma nello stesso tempo ancora molto radicata in quest’area del paese, favorita dalle crescenti difficolta’ economiche di famiglie ed imprese.