Differenziare e riciclare la frazione organica riducendo i rifiuti e producendo concime biologico, questa è la sintesi dell’attività fortemente innovativa che parte dalla Casa di Reclusione di Rossano: “Cibo che ritorna Cibo”. Nella Casa Circondariale di contrada Ciminata Greco, è stato installato un Compostatore, primo del genere in Calabria e tra i primi del Meridione d’Italia. Si tratta di un macchinario elettromeccanico per il compostaggio di materia organica proveniente dalle cucine della struttura. Il Compostatore si presenta come un cilindro nel quale avviene, in modo naturale, un processo aerobico di compostaggio senza formazione né di percolato né di metano; scarti di cibo che producono un “concime” (ammendante compostato misto) biologico da utilizzare nella serra presente nel carcere.
In questi giorni nella Casa Circondariale è partita l’attività di formazione rivolta a 20 Ospiti, che hanno accolto con interesse ed entusiasmo l’iniziativa, condividendo, con forte motivazione, la necessità della raccolta differenziata e di buone pratiche per la riduzione dei rifiuti. Attraverso un ciclo di incontri con i referenti dei Partners del Progetto Compostiamo, gli Ospiti della Casa di Reclusione acquisiscono le conoscenze necessarie per l’utilizzo del Compostatore. Tutto nasce con l’adesione della Casa di Reclusione di Rossano diretta dal dott. Giuseppe Carrà al progetto “Compostiamo” realizzato dalla Società Cooperativa Eco Natura di Rossano, partner capofila, con il Comune di Rossano, l’Associazione Insieme, l’Associazione Ricicl’Art, l’Azienda Ecoross srl, con il sostegno della Fondazione con il Sud. Un progetto che coniuga campagne di info/formazione volte alla conoscenza e alla sensibilizzazione sul tema dei “rifiuti” e sulla necessità irrimandabile di differenziare e riciclare i rifiuti stessi, in particolare la frazione umida-organica.