Un noto imprenditore calabrese, Vincenzo Cannatà, di 83 anni, si è suicidato gettandosi dal balcone della sua abitazione a Taurianova. Nel 1975 Cannatà fu vittima di un sequestro a scopo di estorsione. Rapito il 15 dicembre fu rilasciato il 13 gennaio successivo, dopo il pagamento di un riscatto di poche decine di milioni di lire. Titolare di una società leader nel settore della cancelleria e di prodotti da ufficio, nel corso della sua attività l’imprenditore aveva subito alcuni danneggiamenti. Nel 2010 il suo stabilimento di Taurianova venne distrutto da un incendio e lui fu costretto a licenziare una cinquantina di dipendenti che vi lavoravano. Tre mesi fa Cannatà aveva tentato di uccidersi tagliandosi le vene, ma era stato soccorso e salvato da due badanti. Secondo quanto si è appreso, l’uomo non ha lasciato messaggi per spiegare il suo gesto.
“Questo suicidio rappresenta certamente un grande dolore non solo per la sua Famiglia ma un po’ per tutta l’imprenditoria calabrese” ha dichiarato il segretario regionale di Confartigianato, Salvatore Lucà “Quanto accaduto è lo specchio della crisi che vive la nostra Regione. Licenziamenti, attentati, crisi perduranti aziendali e le tante cause e concause che caratterizzano ormai il nostro tessuto imprenditoriale, sono i motivi scatenanti per cui si verificano questi brutti episodi. Dobbiamo lavorare tutti insieme per aiutare i nostri imprenditori ad uscire da questo periodo di recessione”.