Con le elezioni regionali alle porte, definite le liste che dovranno consacrare il prossimo governatore della Regione Calabria, la Confartigianato provinciale avrebbe gradito, stando a quanto afferma il segretario Salvatore Lucà, un dibattito sui programmi e su quello che i futuri amministratori hanno intenzione di attuare.
“La gravissima crisi che vive il nostro tessuto produttivo, molte Aziende ormai fanno fatica a pagare gli stipendi ai propri dipendenti e, quando lo fanno, si scontrano con il problema di una contribuzione fiscale diventata ormai minatoria per la sopravvivenza stessa delle Imprese, doveva essere un valido motivo per un incontro tra i candidati presidenti e la Confartigianato per un programma di rilancio della categoria.
Con rammarico però, nessun candidato ha ritenuto formalizzare un programma chiaro, per affrontare concretamente le problematiche da noi denunciate da tempo.
Di fronte ad un mondo politico avulso dalla vita reale, tutte le imprese, i lavoratori autonomi e dipendenti, nonché i tantissimi disoccupati, prima di recarsi al voto dovrebbero meditare seriamente sulle proprie scelte ed evitare di concedere il loro consenso per partito preso, per parentele o amicizie o per qualche vana promessa probabilmente irrealizzabile.
Abbiamo tutti il dovere, da calabresi responsabili e consapevoli, di combattere ed estromettere dalla scena politico-amministrativa tutte quelle “personalità” che ormai da tantissimi anni dominano la scena politica a suon di proclami, parole e niente più. E la situazione socio-economica in cui la Regione si ritrova ne è una prova evidente e chiara.
Burocrazia invadente, sistema bancario assente che utilizza i nostri territori solo per fare raccolta, tasse e imposte regionali e locali non più sostenibili, il problema sicurezza ormai arrivato a livelli allarmanti (e conclamato dai tanti attentati e atti intimidatori subiti quotidianamente dai tantissimi imprenditori), disoccupazione, abusivismo, lavoro nero, infrastrutture inesistenti, ritardi nei pagamenti della p.a., smantellamento totale delle rappresentanze associative regionali per avere carta bianca nelle loroscriteriate decisioni, sono solo alcune delle difficoltà che i nostri capitani coraggiosi devono affrontare nel mentre questa politica, inerte, si permette il lusso di NON spendere milioni, anzi miliardi di euro di fondi comunitari per mancanza di una programmazione seria e professionale.
Confartigianato ha le idee chiare su quello che la politica deve fare, insieme al sistema finanziario, per uscire da questo tunnel. E proprio per questo motivo, nei prossimi giorni si attiverà a 360° per sollecitare il consenso solo ed esclusivamente per quei candidati che avranno la competenza e i programmi consoni alle esigenze del Territorio, a prescindere delle appartenenze.”
Liste regionali, porte aperte ai “trasformisti”
Non si è fatto mancare nulla, il centrosinistra di Mario Oliverio, non si è fatto mancare i soliti “trasformisti , triste fenomeno molto calabrese. Consistente, la transumanza” da destra, “Gattopardi” vecchi e nuovi . Tra i “transfughi” dal centrodestrai: Rosario Mirabelli che nel 2010 venne eletto con “Autonomia e Diritti” di Loiero poi spostato nel Nuovo Centrodestra di Scopelliti e Gentile e adesso è candidato nel centrosinistra nel collegio cosentino, e poi Salvatore Magarò, in consiglio regionale dal 2005 prima con Loiero e poi con la “Lista Scopelliti” e adesso nella circoscrizione bruzia sotto l’insegna “Calabria in rete” a sostegno di Oliverio. E poi Elio Belcastro, capolista nella circoscrizione di Reggio per “Calabria in rete”: Belcastro addirittura è stato sottosegretario all’Ambiente nell’ultimo governo Berlusconi, “premiato” dal Cavaliere per essere uno dei famosi “responsabili” di scilipotiana memoria. Nella circoscrizione Catanzaro-Crotone-Vibo, dove le “transumanze” dal centrodestra abbondano: alla fine a sostegno di Oliverio si certifica l’appoggio di Enzo Sculco, nel 2005 loieriano poi nel 2010 scopellitiano che nella lista di “Calabria in rete” compare il nome della figlia Flora, il crotonese Nicodemo Filippelli, , Teresa Procopio, Sergio Polisicchio, Salvatore Garito, Sergio Costanzo, Nando Cosco , potente “macchina elettorale” che nel 2005 era uno dei tanti supporter di Loiero e nel 2010 lo è stato invece di Scopelliti, . A Reggio : Pierpaolo Zavettieri, nipote del più famoso Saverio, ha rinunciato alla candidatura confermando però il sostegno a Oliverio. E infine, con il centrosinistra c’è tutto il gruppo degli ex Udc che nel 2010 sostenne Scopelliti: Pasquale Tripodi, i candidati del Cdu di Mario Tassone tra cui il “ripescato” Franco Pilieci infine l’ultimo segretario provinciale della Dc di Catanzaro, Franco Cimino,. Insomma, un bel lungo elenco che conferma come nel centrosinistra nessuno abbia realmente vigilato per evitare i prevedibili e numerosi “cambi di casacca”, che rischiano di ingolfare una coalizione già pletorica di suo, con buona pace delle promesse di cambiamento dispensate a parole ma smentite alla prima prova dei fatti.