“Mi associo con affetto e stima a tutti i dipendenti comunali condividendo il documento di protesta e solidarietà al collega vittima di una efferata aggressione – afferma in una nota il consigliere comunale dei DemoKRatici Enrico Pedace. Condivido pienamente il tono di stizza che emerge dal documento, dal quale, il sottoscritto denota uno stato di insofferenza e di una mancata vicinanza di questa classe politica ai problemi di una categoria, che è stanca di assistere ai giochi di questa politica e mai, ne darei una lettura di una strumentalizzazione della stessa. Condivido pienamente il senso del documento, quando denuncia uno stato di abbondono ed una assenza di programmaticità di politica del personale. Stigmatizzo invece, la reazione del primo cittadino, quando parla di strumentalizzare la protesta a fini politici, e convoca la rappresentanza sindacale che si dovrà presentare davanti al suo cospetto accompagnata dai “genitori” o scusate dai rappresentanti sindacali provinciali, si aspettano forse sculacciate….
Cari amici, io ero l’unico (aimè) politico presente all’assemblea nella sala consiliare, ed ho letto nei visi di tutti voi la rabbia e l’insostenibile stato di malessere che si è creato negli uffici comunali. Quotidianamente mi reco nel palazzo comunale per svolgere il mio ruolo di consigliere comunale, ed assisto alle difficoltà che incontrate per svolgere il vostro compito a servizio dei cittadini, con le difficoltà che le finanze dell’ente e la rigidità delle regole impongono. E’ encomiabile l’impegno che molti di voi mettono anche oltre i compiti conferiti, per la risoluzione dei problemi della città. Non mi sembra corretto invece che, anziché accettare il documento, come un segnale di disagio, un SOS lanciato dai dipendenti all’attuale classe politica, per costruire un percorso congiunto e condiviso di gestione del personale, per ottenere una migliore efficienza degli uffici, ascoltando e recependo la problematicità sollevata dal personale, si guardi il dito quando si indica la luna. Vi stringo tutti…”