Presso la sede dell’Associazione Bene Comune Calabria si è svolto un incontro tra una delegazione del movimento dei pensionati delle Ferrovie della Calabria e l’Avv. Filomena Falsetta. E’ rilevante nonchè degno di particolare attenzione – dichiara Falsetta – lo stato di disagio manifestatomi dai pensionati , che da oltre un anno attendono la corresponsione del Tfr, avendo ricevuto solo 40 di essi, dopo l’ultimo sit in del 21 settembre, un acconto di 7000 euro. Gli ex lavoratori delle Ferrovie della Calabria non vogliono il contentino, quasi fosse un premio di consolazione, ma pretendono il riconoscimento integrale di un loro diritto. Difatti, secondo quanto riferitomi da alcuni di loro, durante la riunione svoltasi con il Direttore Generale Giuseppe Lo Feudo, avrebbero rifiutato l’acconto di 7000 € (poi ugualmente accreditato dall’azienda a loro insaputa) sacrificandosi affinchè quei 300.000 € da distribuire a titolo di acconto, fossero ripartiti tra i primi in graduatoria, in maniera tale da consentire, a quei pochi, di ottenere la corresponsione integrale del Tfr. Ritengo sia un atteggiamento il loro, che deve indurci a riflettere, in quanto ci troviamo di fronte a lavoratori che hanno avuto la straordinaria capacità di comprendere fino in fondo il senso del diritto, anteponendolo alle loro condizioni di disagio.
Un diritto , il loro, che si consolida al momento della cessazione del rapporto di lavoro (a qualsiasi titolo) e che invece l’Azienda ha reciso, nonostante i 7 milioni di euro ad essa destinati dai vari enti finanziatori. Se vogliamo dirla tutta – puntualizza – l’Azienda avrebbe persino negato ad alcuni, in costanza di rapporto di lavoro, il diritto all’anticipo del Tfr (nella percentuale massima del 70%), che opera purchè i lavoratori abbiano almeno 8 anni di anzianità aziendale e richiedano l’anticipazione specificatamente per l’acquisto della prima casa per sé o per i propri figli, per le spese sanitarie o per sostenere spese durante i periodi in cui i lavoratori usufruiscano dei seguenti congedi: astensione facoltativa per maternità e congedi per formazione. La rappresentanza degli ex lavoratori delle Ferrovie, nel corso dell’incontro con me medesima – continua Falsetta – ha manifestato l’amarezza per l’abbandono da parte dell’azienda, sollecitando, al contempo, un’azione di responsabilità da parte degli amministratori di Ferrovie della Calabria. Mi ha particolarmente colpito una frase da essi pronunciata: “si parla di tutto fuorchè di noi”. Pertanto – conclude – sarà mia cura intraprendere unitamente agli ex dipendenti dell’azienda (pensionati e licenziati) ogni iniziativa utile all’attuazione di un diritto costituzionalmente garantito.