Barbara Serra vince la terza edizione del Premio letterario Caccuri con il saggio “Gli italiani non sono pigri”. A sfidare la giornalista, attualmente ad Al Jazeera English, per la conquista della Torre d’argento, realizzata dall’orafo Michele Affidato, erano stati altri due finalisti: “Una Repubblica senza patria” di Vittorio Feltri e Gennaro Sangiuliano e Vittorio Sgarbi, con il suo “Mattia Preti”, pubblicato da Rubbettino, giunti ex aequo al secondo posto. Barbara Serra è nata a Milano e dopo aver lavorato presso le redazioni della Bbc, di Sky news e di Five News, è diventata conduttrice del notiziario in prime time della redazione londinese di Al Jazeera. E’ cresciuta a Copenhagen e si è trasferita a Londra dove ha studiato alla London School of Economics. Barbara Serra, che è al suo primo libro, punta a rovesciare i luoghi comuni, mostrando le vere differenze culturali e lavorative fra l’Italia e il Nord Europa. Racconta come gli italiani sanno vincere le sfide più attuali sfoderando le loro caratteristiche migliori: la creatività, la propensione alle relazioni personali, la duttilità, la passione per il lavoro ben fatto. “Gli italiani non sono pigri” è, però, anche il racconto di un’esperienza esemplare di cui Barbara Serra non nasconde le difficoltà del sistema Paese, con i cittadini che non credono più nelle istituzioni che chiedono.
Un’edizione, quella di quest’anno della kermesse dedicata alla saggistica, caratterizzata dalla spettacolare partecipazione, in ogni serata della manifestazione, di grandi ospiti. Solo per citarne qualcuno: Oliviero Beha, Antonio Lubrano, Giordano Bruno Guerri (Presidente della giuria nazionale), Gianrico Carofiglio, Eugenio Bennato, Carmine Abate assieme a Cataldo Perri ed il suo “squintetto”, Pino Aprile, Paolo Mieli, Carlo Freccero, Ciro Imparato.
La terza serata, svoltasi nel piazzale della chiesa della Riforma, dopo l’esibizione di Vincenzo Carnì, giovane tenore di Isola Capo Rizzuto (vincitore del talent show “Ti lascio una canzone”); ha visto il Presidente dell’Accademia dei Caccuriani, Adolfo Barone e il sindaco di Caccuri, Marianna Caligiuri, che insieme hanno simultaneamente “lanciato” di già la quarta edizione del Premio Caccuri. La serata è caratterizzata dall’intervento di Paolo Mieli, presidente di Rcs Libri ed uno dei più grandi giornalisti italiani. Politologo, storico, intellettuale, Paolo Mieli ha incontrato il pubblico del Premio Caccuri attraverso il racconto della sua ultima opera “I conti con la Storia”. «L’oblio – ha detto tra le altre cose Mieli – è l’altra faccia della memoria e serve per disintossicarla. Ci serve per conoscere cosa conservare e cosa, invece, buttare via”. Sollecitato dal giornalista Rocco Valenti, Mieli ha lanciato un giudizio tranchant su intellettuali e giornalisti italiani». Ha salvato dal giudizio negativo, però, solo quelli presenti al premio, tra cui Beha e Sgarbi. Il Presidente di Rcs ha sottolineato di “aver scritto del passato per parlare del presente, senza però, utilizzare semplici similitudini, che non funzionano”. A Mieli è stato assegnato il premio speciale alla memoria di Alessandro Salem per il Giornalismo, che lo scorso anno andò a Carmen Lasorella. Il programma ha poi previsto la presentazione dei finalisti, Gennaro Sangiuliano, Barbara Serra e Vittorio Sgarbi, moderati da Sabrina Scampini del Gruppo Mediaset; a seguire Carlo Freccero e Oliviero Beha hanno presentato le loro opere “Televisione” e “Un cuore in fuga” intervistati entrambi da Helga Cossu, conduttrice di SkyTG24. A chiudere la bella performance il cabarettista Danilo Vizzini.