Ieri, ad Isola di Capo Rizzuto, i Carabinieri della Tenenza hanno arrestato per coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti Liò Domenico, 42enne di Isola. In particolare, i militari, nel corso di un mirato servizio di contrasto ai reati in materia di sostanze stupefacenti, hanno organizzato dei sorvoli della zona di Isola frazioni comprese, con un Elicottero dell’8° Nucleo Elicotteristi Carabinieri di Vibo Valentia, che ha permesso la ricognizione della zona e la successiva esatta individuazione di una piantagione ubicata in Località Vigne, agro della Frazione Le Castella. In seguito all’individuazione dell’obiettivo, i Militari si sono infiltrati nella zona boschiva, particolarmente aspra per la presenza di numerosi roveti e dopo diversi giorni di appostamento ed osservazione, hanno sorpreso il 42enne mentre era intento a curare la propria piantagione. In particolare qualche giorno prima i Carabinieri avevano effettuato il sopralluogo del posto avendo conferma della presenza di una piantagione di “canapa indica” costituita da diverse aree al cui interno vi erano numerose piante dell’altezza compresa tra i 2 ed i 3 metri, perfettamente coltivate ed in ottimo stato vegetativo, sostenute da diverse canne di bambù fissate nel terreno. Durante il sopralluogo hanno appurato anche la presenza di un impianto di irrigazione finalizzato ad annaffiare la piantagione; nello specifico l’impianto era costituito da due tubi principali di cui il primo collegato ad un rubinetto posto all’interno di una porcilaia in disuso mentre il secondo scollegato ed interrato nei pressi di una porcilaia ove il padre dell’arrestato alleva dei suini.
Quest’ultimo tubo interrato veniva di volta in volta collegato per permettere l’irrigazione delle restanti piante mediante l’allaccio ad un tubo mobile utilizzato per abbeverare i maiali li presenti. Entrambi i tubi in plastica si estendevano per tutte le aree coltivate della piantagione costituendo un articolato impianto di irrigazione goccia a goccia che permetteva di irrigare ogni singola pianta. All’interno della prima area i Carabinieri hanno trovato anche un essiccatoio in legno a cui erano appese delle reti metalliche utilizzate presumibilmente per l’essicazione delle piante, oltre ad insetticida e concime per far si che la piantagione crescesse rigogliosa. Pertanto la squadra si è mimetizzata tra la fitta vegetazione, in attesa di poter identificare l’autore di cotanto lavoro. Dopo diversi giorni di attesa, i componenti della squadra hanno udito il motore di un’autovettura avvicinarsi nei pressi della piantagione, notando, successivamente, un uomo portarsi all’interno dell’area in cui sorgeva la piantagione. Giunto nei pressi della piantagione, quest’ultimo, identificato nel Liò, dopo aver oltrepassato l’angusto passaggio composto da rovi, edera e canne di bambù, si è chinato all’indirizzo delle piante iniziando a curarle singolarmente ed estraendo dalla base del terreno l’erba selvatica. A quel punto i Carabinieri hanno disvelato la loro presenza bloccando l’uomo che ha ammesso immediatamente le proprie responsabilità. Le successive operazioni, conclusesi faticosamente in serata, hanno permesso di contare complessivamente ben 9 piazzole per un totale di 88 piante, subito distrutte sul posto. L’arrestato, al termine delle operazioni, è stato condotto presso la propria abitazione agli arresti domiciliari, secondo quanto disposto dall’Autorità Giudiziaria in attesa dell’Udienza di convalida rinviata a domani presso il Tribunale di Crotone. Questa rappresenta la terza piantagione scoperta dai Carabinieri della Compagnia di Crotone nel giro delle ultime 2 settimane testimoniando il ruolo da protagonista assunto dal comprensorio crotonese nella produzione di marijuana particolarmente apprezzata sul mercato dello spaccio regionale.