Il mese di maggio, nella religione cattolica cristiana, è il mese dedicato al culto della Beata Vergine, che nella nostra cittadina è venerata più di una regina, come una mamma adorata dal più amorevole dei suoi figli. Comunemente la fede è un sentimento privato ed intimo che ognuno, chi più e chi meno, coltiva nel proprio cuore, a volte senza sentire mai la necessità di manifestarlo, ma nel contesto di questa nostra diffusa consuetudine di maggio di allestire un altare in casa per ospitare, per ventiquattro ore, la statua della Madonna, assume dimensioni tangibili. Non sono previsti nè feste e nè divertimenti eppure l’atmosfera è gioiosa e gaudiosa e sono sempre numerosissimi i partecipanti a questo rito collettivo,quasi legati tra di loro da un filo invisibile, accomunati da una grande devozione alla Madonna. Le richieste sono tantissime e per avere la Madonna in casa bisogna prenotarsi con largo anticipo, addirittura un anno prima. La parrocchia di San Nicodemo ha dovuto mettere due statue (gemelle) a disposizione per poter accontentare tutti i richiedenti ed anche la parrocchia di Sant’ Antonio, al Tirone, ha “prestato” la sua statua della Madonna mentre la parrocchia di San Cataldo non lascia la statua nelle case, bensi’ il parroco l’accompagna ogni giorno nei rioni che ne fanno richiesta, per un suggestivo momento di rosario e di messa all’aperto, dopo il quale la statua della Madonna viene riportata in chiesa. Chi si appresta ad allestire l’altare a casa propria sa che non sarà solo per sè e la propria famiglia ma sarà anche per tutti quelli che entreranno in quella casa, al seguito della Madonna, per pregare, in un atto di grande condivisione. La padrona di casa invita i famigliari, gli amici, il vicinato, ma implicitamente è come se la casa fosse, per quel giorno, aperta a tutti coloro che volessero unirsi alla preghiera, in un clima di vicinanza tra le persone, che i ritmi attuali di vita stanno gradualmente facendo perdere. In queste case, attraverso la preghiera si comunica e si solidarizza. La famiglia che prega unita, resta unita, diceva Papa Giovanni Paolo II (da poco proclamato santo) ed il Santo Rosario, preghiera mariana per eccellenza, si presta particolarmente ad essere una preghiera in cui tutti possono ritrovarsi.
La Madonnina arriva da chi ha allestito l’altare in casa alle sei e un quarto del pomeriggio, accompagnata sempre dalle catechiste della parrocchia di provenienza della statua. La padrona di casa, che va all’incontro della Madonna fino in strada, la prende direttamente tra le braccia, portandola in casa sua e sistemandola sull’altare preparato per Lei ed addobbato di fiori. Ogni giorno, alla stessa ora, si ripeterà lo stesso rito, saranno sempre le padrone di casa, a consegnarsi l’una all’altra, la Madonnina incontrandosi davanti la porta di casa, e di braccia in braccia e di altare in altare, la Madonna, per tutto il mese di maggio, sosta per un giorno nelle case di quelli a Lei devoti in un tripudio di canti e di preghiere, si arriva anche a cinque o sei rosari in un giorno. Al passaggio di consegne della statua sono sempre presenti le catechiste, che accompagnano la Madonna di casa in casa per condurre il primo rosario, e con grande abnegazione, preparatissime sugli argomenti che discutono, portano la parola di Dio in queste case spiegando il Vangelo ed i Misteri del Rosario. Ad ogni giorno della settimana corrisponde un Mistero: Gaudiosi lunedi’ e sabato; Luminosi giovedi’; Dolorosi martedi’ e venerdi’, Gloriosi mercoledi’ e domenica. Le catechiste, quindi, discutono del Mistero del giorno, cercando di aiutare a far capire ciò che, a volte, sembra incomprensibile e scegliendo le letture che serviranno alla meditazione. Si prega anche per tutti coloro che ne hanno più bisogno e perchè ci possa essere, ovunque, la pace. Verso le otto di sera, dopo aver concluso il primo ciclo di preghiera, ogni padrona di casa offre a tutti i presenti un ricchissimo buffet di torte, tutte preparate in casa ed una più buona dell’altra,accompagnate da varie bibite.
Chiusura del mese di maggio dedicato alla Beata Vergine Maria.
La parrocchia di San Cataldo chiude il mese di maggio con un bellissimo pellegrinaggio fino alla chiesa della Madonna della Catena di Cirò. Si parte alle sei e trenta di mattina dal passaggio al livello del Tirone ed, a piedi, dopo quasi tre ore di cammino, sempre pregando e cantando, si arriva alla suggestiva chiesetta della Catena, ove si reciterà ancora il Santo Rosario. Al culto della Madonna di questa antica ed importante chiesa era legata, in passato, una bella tradizione: chi aveva ottenuto una grazia, riuniva “tridici virgineddi” (tredici fanciulle), accompagnandole a piedi, entro il mese di maggio, nella chiesetta. Arrivati in chiesa ci si radunava in preghiera e poi ci si riposava un pochino dopo il lungo cammino sostando nello spiazzo all’esterno e consumando una leggera colazione.
Al ritorno, la persona che aveva ricevuto la grazia, offriva a casa sua un lauto pranzo alle tredici fanciulle. Alla parrocchia di San Nicodemo, l’ultima padrona di casa ad aver avuto la Madonna, la riporta personalmente, sempre accompagnata dalle catechiste, fino in chiesa, dove ad attendere il rientro, sul sagrato, si fanno trovare numerosi fedeli. La parrocchia di Sant’Antonio chiude il mese mariano con un pellegrinaggio verso il Santuario della Madonna d’ Itria. Alle nove di sera, una statua grande della Madonna esce dalla chiesa per essere portata in processione dal parroco e da numerosissimi fedeli, fino al santuario in una continuità di canti e di preghiere. Attraversando via Tirone e via Mandorleto, ove sosta brevemente alla cappella dell’antico palazzo di fronte la stazione, la processione con le fiaccole accese accompagna la Madonna fino al Santuario dove la statua rimarrà per tutta la notte; la mattina dopo verrà riportata nella chiesa di Sant’ Antonio.