Pubblicato dal CNR un trattato scientifico sulle nanotecnologie del cirotano Francesco Vizza. La monografia di Vizza, originario di Cirò, Miller e Lavacchi, è stata stampata a New York per i tipi di Springer. Il trattato a diffusione internazionale dal titolo Nanotechnology in Electrocatalysis for Energy, testimonia l’alta qualità del lavoro svolto dai ricercatori italiani in un settore di grande attualità e di grande interesse accademico ed applicativo che interfaccia le nanotecnologie con la chimica sostenibile e l’energia da fonti rinnovabili. In seguito al comunicato stampa apparso su CNR News, abbiamo chiesto a Francesco Vizza, autore della monografia insieme a due ricercatori dell’istituto di Chimica dei Composti Organometallici del CNR, di cui è dirigente di ricerca, quali saranno i nano-materiali del futuro. Lo studio dei materiali nano-strutturati applicati alle nano-tecnologie – afferma Vizza- è un campo di ricerca ancora tutto da scoprire. Il prefisso ‘nano’ indica una grandezza matematica pari a 10-9 m, circa 1/80.000 del diametro di un capello umano. Questa dimensione nella scienza viene considerata quasi ‘magica’ poiché è il punto d’incontro tra le dimensioni degli atomi isolati e dei materiali organizzati su più larga scala. Accade spesso che raggiunte le dimensioni da 1 a 10 nanometri vengano sconvolte le leggi normalmente valide nella materia macrometrica.
Le proprietà chimico-fisiche dei materiali possono risultare sorprendentemente diverse da quelle normalmente possedute. La materia nanostrutturata, infatti, non risponde interamente né alle regole della meccanica quantistica, che rende conto delle proprietà degli atomi e delle molecole, né alla chimico-fisica dello stato solido che controlla la materia condensata. In virtù di ciò, questa nuova scienza apre prospettive immense in molti campi del sapere e della tecnologia come l’energia, la scienza dei materiali applicati alla medicina diagnostica e terapeutica, alle comunicazioni, alla robotica, ai sistemi satellitari e ai beni culturali. I campi di applicazione sono potenzialmente illimitati e tutti i settori produttivi, negli anni a venire, ne saranno influenzati in maniera significativa. Le nanotecnologie potrebbero promuovere una nuova rivoluzione industriale di portata forse superiore a quella generata dai semiconduttori che, dai primi anni ottanta fino ad oggi, hanno permesso la realizzazione di computer, TV, telefonini cellulari e strumenti di microelettronica in genere. In particolare, il nostro trattato – prosegue Vizza – intende illustrare alla comunità scientifica internazionale del settore, come i nano-materiali con particolari proprietà strutturali e catalitiche, possano permettere una innovazione significativa nel campo della produzione di energia da risorse rinnovabili, nella produzione di idrogeno come vettore energetico, nel fotovoltaico di nuova generazione e nella trasformazione dell’anidride carbonica in combustibili. Quest’ultimo aspetto è di fondamentale importanza poiché, imitando madre natura, l’anidride carbonica da potentissimo gas serra responsabile del riscaldamento globale del nostro pianeta potrebbe invece rappresentare una grande opportunità come risorsa energetica del futuro.
Finalmente una ricerca italiana di cosí alto livello che trova gli onori della cronaca. Rimango stupito di come la ricerca italiana, che lavora su aspetti cosi importanti e fondamentali come lo sviluppo delle energie sostenibili e delle nanotecnologie trovi scarsa considerazione da parte dei nostri governanti.
Ringrazio come italiano questo gruppo di ricerca che ha scelto di rimanere in questo paese contribuendo al suo progresso ed al nostro benessere.