Nella prima assemblea del “Comitato per la salvaguardia della ferrovia silana” tenutasi martedì pomeriggio presso la biblioteca della Parrocchia di Santa Lucia a San Giovanni in Fiore, il presidente del Comitato Don Emilio Salatino insieme a Giuseppe Veltri, Presidente di Legambiente Sila, ha potuto informare gli altri membri del Comitato sui primi risultati ottenuti dopo gli incontri avvenuti la scorsa settimana a Lorica con il direttore dell’Ente Parco Sila Michele Laudati e a Cosenza con il Presidente di Ferrovie della Calabria Giuseppe Pedà. Presenti alla prima assemblea i rappresentanti delle associazioni “Un sorriso agli emigrati”, “A.di.Fa”, “U.I.L.”, “SPI-CGIL”, “Impegno Civile”, “Auser”, “Pro Loco SGF” e “Amira sez. Cosenza”. Positivi i risultati degli incontri, in particolare quello di venerdì con il presidente di Ferrovie della Calabria, Giuseppe Pedà al quale hanno assistito anche il direttore generale di Ferrovie della Calabria l’ing. Lo Feudo, il direttore di esercizio l’ing. Santo Marazita e il consigliere regionale già con delega ai trasporti Fausto Orsomarso. Durante l’incontro i delegati del Comitato hanno evidenziato come sia necessario promuovere una mobilità alternativa per una realtà che sta vivendo una crisi senza precedenti come è appunto San Giovanni in Fiore, ed evitare che il territorio silano sia spogliato di un’altra importante e vitale infrastruttura che è un servizio ed un patrimonio da tutelare e risollevare. “Gli incontri svolti settimana scorsa – ribadisce Don Emilio Salatino – hanno confermato che i nostri buoni propositi possono essere seguiti dagli enti che gestiscono il territorio oltre che da parte dell’azienda Ferrovie della Calabria che è, insieme all’Ente parco della Sila, il principale interlocutore del nostro operato.
Abbiamo avanzato una proposta concreta portando dei dati certi, come i flussi turistici che ci sono nella città di Gioacchino e che possono essere la base solida per rilanciare un turismo di qualità legato alla tratta ferroviaria silana che diventerebbe il fiore all’occhiello del turismo sangiovannese”. Primo atto che i delegati del Comitato hanno chiesto ai presenti dell’incontro di Cosenza, la rettifica del famigerato decreto 380, ovvero bloccare immediatamente la sdemanializzazione della tratta tra Camigliatello Silano e San Giovanni in Fiore. A questo si è aggiunta anche la proposta di ripristinare entro l’estate la tratta tra Moccone e Silvana Mansio, come prima azione concreta per il riavvio della tratta tra Cosenza e San Giovanni in Fiore. “E’ fondamentale partire subito – ribadisce nuovamente Don Emilio – e trovare le energie giuste per completare il ripristino della ferrovia silana. Ciò che ci gratifica di più, è che il presidente di Ferrovie della Calabria ha affermato come San Giovanni in Fiore è, e debba ritornare ad essere il Capolinea della tratta originale e che si farà il possibile per far si che il ripristino avvenga nel più breve tempo possibile, scartando in questo modo l’ipotesi di un possibile smantellamento della stessa”. Dall’incontro di Cosenza i primi impegni assunti dai presenti che riguarderanno la correzione del decreto 380 da parte della giunta regionale, e l’avvio di un percorso sinergico tra gli enti, in modo da completare definitivamente il processo di ripristino della ferrovia silana. Il Comitato fa sapere che continuerà a lavorare intensamente alla risoluzione del problema e già nella prossima settimana intende incontrare i sindaci della Presila Cosentina per chiedere alle amministrazioni di poter sostenere l’operato e l’idea stessa del ripristino della Cosenza – San Giovanni in Fiore.