La Squadra Mobile di Crotone ha tratto in arresto Nicola Lentini, 26enne ritenuto esponente di spicco della cosca Arena di Isola di Capo Rizzuto. Lentini è stato riconosciuto colpevole dei reati di detenzione e porto di pistola in luogo pubblico, spari in luogo pubblico, nonché di tentato omicidio ai danni di Vincenzo Riillo. L’odierno provvedimento trae origine dall’operazione convenzionalmente denominata “Pandora”, condotta da questa Squadra Mobile in collaborazione con personale del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, culminata il 26 novembre del 2009 con l’arresto di 37 persone e che ha visto la condanna in primo grado di Nicola Lentini alla pena di 17 anni di reclusione con la sentenza emessa dal Tribunale di Crotone nel marzo 2012, pena ridotta a 13 anni dalla Corte d’Appello di Catanzaro, divenuta irrevocabile a seguito della pronuncia della Corte Suprema di Cassazione che dichiarava inammissibile il ricorso proposto dal prefato.
L’indagine in parola, scaturita dall’omicidio di Pasquale Tipaldi, assassinato la vigilia di Natale del 2005, ha svelato l’ininterrotta operatività delittuosa delle consorterie mafiose degli Arena e dei Nicoscia, entrambe radicate sul territorio isolitano ed in lotta tra di loro. Lo scontro armato aveva raggiunto il suo culmine nei primi anni 2000 con il duplice omicidio di Franco Arena e Francesco Scerbo avvenuto il 2 marzo del 2000, che ha segnato l’avvio della feroce guerra, contrassegnata da vari omicidi eccellenti e protrattasi per circa cinque anni proprio fino all’assassinio di Pasquale Tipaldi, del 24 dicembre 2005, poi seguito dal tentato omicidio di Vincenzo Riillo, di cui è stato ritenuto responsabile Nicola Lentini. Vincenzo Riillo, pregiudicato 39enne, attiguo alla famiglia di ‘ndrangheta Pullano di Isola Capo Rizzuto, legata storicamente alla cosca Arena, l’11 aprile 2006, mentre percorreva a bordo della sua autovettura VW Golf via Capo Colonna ad Isola Capo Rizzuto, è stato affiancato da un fuoristrada di colore scuro ed attinto da vari colpi di pistola calibro 7,65, che gli provocavano una ferita alla spalla sinistra ed una all’avambraccio sinistro.