Class action dei Sindaci a tutela delle ultime azioni intraprese dalla Regione Calabria in tema di gestione rifiuti. Il Dipartimento Ambiente ha, infatti, segnalato alla Corte dei Conti tutti gli enti locali calabresi per le presunte inadempienze dovute al non raggiungimento degli obiettivi previsti nella raccolta differenziata. Una decisione subdola, un colpo di mano, che tenta di scaricare sulle Amministrazioni comunali i sedici anni di gestione scellerata del comparto, nei quali sono stati dilaniati oltre un miliardo di euro senza raggiungere il benché minimo risultato. Esiste una contraddizione palese: come si può chiedere ai Comuni di pianificare il ciclo differenziato dei rifiuti se in Calabria non ci sono impianti di trattamento e conferimento e se quelli che esistono, come appunto Bucita, non sono mai andati a regime? Ben venga, allora, la segnalazione alla Magistratura contabile che finalmente avrà anche l’opportunità di far luce sulla fase di Commissariamento che ha provocato solo danni e sperpero di denaro pubblico, mettendo in serie difficoltà i territori. È quanto emerso dall’incontro programmatico dei Sindaci dei Comuni consorziati alla discarica di Bucita tenutosi ieri pomeriggio (venerdì, 7 marzo) presso la delegazione comunale dello Scalo. Nel corso della riunione, convocata e presenziata dal Primo cittadino Giuseppe Antoniotti, ed alla quale hanno preso parte anche i sindaci di Cariati Filippo Sero, di Mandatoriccio Angelo Donnici, di Terravecchia Mauro Santoro, di Terranova da Sibari Eugenio Veltri, il vicesindaco di Roseto Capo Spulico Rosanna Mazzia (con delega anche del sindaco di Villapiana Roberto Rizzuto), e gli assessori all’Ambiente di Rossano Rodolfo Alfieri, insieme al responsabile del settore Salvatore Lepera, di Mandatoriccio Filippo Mazza e di Trebisacce Giampaolo Schiumerini, è stato elaborato un documento in risposta alla segnalazione del dirigente del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, Bruno Gualtieri, pervenuta ai Comuni nei giorni scorsi. Ci vuole una bella faccia tosta – dichiara il Sindaco Antoniotti – nell’additare i Comuni per inadempienze oggettive ma che non sono imputabili alla gestione delle amministrazioni locali.
La follia ambientale di fondare un ciclo dei rifiuti solo su discariche e su impianti tecnologici che, non funzionanti, risultano essere solo specchietti per le allodole, ci ha portati a questa drammatica situazione emergenziale. È su questo dato lampante che, probabilmente, Gualtieri, avrebbe dovuto far ruotare la sua dettagliata disamina riguardo allo stato emergenziale calabrese presentata alla Corte dei Conti. Da qui il nostro appello alla Magistratura affinché apra un’inchiesta su quanto prodotto da sedici anni di commissariamento che hanno lasciato i territori pieni di discariche ancora non bonificate, di impianti fatiscenti e di interi comuni stracolmi di spazzatura, e sulla necessità di avviare un bando di gara che preleverà, nei prossimi due anni, 180milioni di euro dalle casse della Regione solo per trasferire i rifiuti all’estero. Soldi questi che si sarebbero potuti investire sulle strutture esistenti, come quella di Bucita, così da mettere noi sindaci nelle condizioni di avviare definitivamente la raccolta differenziata. Ma, evidentemente, dagli uffici regionali manca la volontà. Mi auguro – conclude Antoniotti – che l’iniziativa del dirigente Gualtieri, che suona tanto come una ritorsione verso questo territorio ribellatosi all’idea di diventare una pattumiera a cielo aperto, non sia stata avvallata dall’organo politico regionale. Perché se così fosse saremmo di fronte all’abiura della democrazia. Con un Governo calabrese che a quel punto disconoscerebbe del tutto non solo i diritti dei cittadini ma anche le reali difficoltà a cui quotidianamente fanno fronte i comuni. Perché è lapalissiano e chiaro anche alle pietre che se, oggi, non si riescono a raggiungere gli standard della differenziata non è certo colpa degli Enti locali. Il Primo cittadino, inoltre, ha solidarizzato con i colleghi del basso Jonio che, da settimane, così come in Città, continuano a vivere il dramma dell’emergenza rifiuti. Migliaia di tonnellate di spazzatura ferme per strada che ancora non si riescono a smaltire perché le disponibilità al conferimento da parte del Dipartimento Ambiente arrivano con il contagocce e non riescono a soddisfare le esigenze del territorio. Rossano, dal canto suo, è riuscita a smaltire 250tonnellate in più di rifiuti grazie ad un’ordinanza sindacale che ha permesso di stoccare momentaneamente i rifiuti all’interno dei container sistemati nelle isole ecologiche. – L’incontro si è concluso con la redazione del documento da inoltrare agli altri Comuni per eventuali emendamenti e sottoscrizione, per poi essere trasmesso, come atto finale, alla Corte dei Conti.