Presso la stazione ferroviaria di San Nicola – Silvana Mansio, a bordo di un suggestivo vagone ferroviario trasformato in ristorante, è stato presentato il “Comitato per la salvaguardia della Ferrovia Silana”, promosso da Legambiente Sila, dal Parroco della Chiesa di Santa Lucia Don Emilio Salatino che è stato nominato Presidente del Comitato stesso, dalle forze sindacali e da alcune associazioni di San Giovanni in Fiore. Si è colta l’occasione della “7a Giornata nazionale delle Ferrovie dimenticate” per lanciare l’allarme sulla tratta ferrata che collegava Cosenza a San Giovanni in Fiore nel suggestivo scenario del Parco nazionale della Sila, e che secondo la delibera 380/2013 approvata dalla Giunta della Regione Calabria prevede la sdemanializzazione della linea ferroviaria tra San Giovanni in Fiore e Camigliatello Silano. Secondo questo provvedimento regionale la linea ferrata, i caselli ferroviari e tutte le infrastrutture di servizio alla stessa, possono essere venduti poiché non sono considerati strategici per lo sviluppo dell’economia e dei servizi per i cittadini che vivono nell’altopiano Silano. Opinione del Comitato, invece, è che la riattivazione dell’intera tratta ferroviaria e la messa in esercizio di un sistema di trasporto ferroviario locale sostenibile, rappresenta un asset privilegiato per il turismo e l’economia a basso impatto che sull’altopiano silano si sta facendo strada, nonostante le difficoltà della crisi economica e le promesse mai mantenute di tutte le istituzioni. Lo stato di abbandono in cui versa la Ferrovia Silana è la prova della scarsa considerazione in cui versa il trasporto su rotaia in Calabria, una Regione in cui, a dispetto di decenni di promesse circa il necessario riequilibrio modale a fini di tutela ambientale e di servizio universale, nei fatti si considera superfluo il contributo delle ferrovie locali allo sviluppo del territorio.
Primo e concreto obiettivo del Comitato è quello di mobilitare cittadini, associazioni, operatori economici e istituzioni per impedire che la linea ferrata tra San Giovanni in Fiore e Camigliatello Silano venga sdemanializzata e che il patrimonio edilizio a supporto della stessa non venga dismesso. Per questa ragione il Comitato chiederà un incontro all’Assessore regionale ai Trasporti Luigi Fedele nel quale il Comitato esporrà la contrarietà a quanto stabilito dalla giunta Scopelliti. Si proporrà inoltre, un idea di rilancio della Ferrovia Silana che preveda la riattivazione e la messa in esercizio della tratta ferrata, in quanto infrastruttura fondamentale per il trasporto locale, e considerato il suo notevole valore storico e paesaggistico, ne proporrà l’utilizzo a fini turistici.
Oltre alla richiesta di incontro, la nostra mobilitazione si concentrerà sulla richiesta alla Regione Calabria affinché garantisca la manutenzione ordinaria della Ferrovia Silana per non pregiudicarne definitivamente le possibilità di ripristino all’esercizio ferroviario, sia a servizio delle comunità locali, sia quale strumento di valorizzazione dell’escursionismo compatibile con la tutela dell’ambiente e del Parco nazionale della Sila. Il Comitato, inoltre, ha deciso di avviare un percorso di approfondimento sul recupero della linea ferroviaria promuovendo un “Laboratorio sullo sviluppo locale” dell’ambito territoriale compreso tra San Giovanni in Fiore-Lorica-Camigliatello, considerato un biodistretto della green economy e del turismo natura, per elaborare una piattaforma progettuale da proporre nella prossima programmazione comunitaria 2014-2020, oltre che una campagna di comunicazione e divulgazione delle opportunità offerte dalle ferrovie locali per il rilancio turistico dell’Altopiano silano.
Infine, il Comitato, prenderà contatti per inserire la Ferrovia Silana tra il gruppo di ferrovie d’alta quota che stanno lavorando per avere il riconoscimento Unesco.