“Dopo il caso dei telefoni “afoni”, per il mancato pagamento di alcune bollette da parte del Comune, la scuola montaltese porta alla luce un nuovo increscioso disservizio dell’apparato municipale – lo afferma in una nota Francesco Morrone, attivista del M5S. Infatti, è di questi giorni la lettera inviata dal Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo Taverna, Prof. Umile Montalto, al Sindaco e all’assessore alla P.I., nonché per conoscenza ai genitori rappresentanti di classe e d’istituto, nella quale si contesta all’Ente la mancata liquidazione di diverse spese a suo carico, tra cui quelle per i registri e il materiale di pulizia. Con la missiva oltre a sollecitare il pagamento di quanto più volte promesso dall’amministrazione comunale, si fa un dettagliato elenco delle spese sostenute dall’istituzione scolastica per oneri di competenza dell’ente Comune dall’1.9.2012 alla data odierna: si va dai registri al materiale per attività sportive, dal sistema di allarme alla tinteggiatura di uffici, dal materiale di pulizia agli armadi metallici, dagli infissi alle attrezzature per bambini disabili, per un totale di circa € 20.000.
Soldi anticipati dalla scuola e mai rimborsati dal Comune, che in pratica sono stati sottratti ai nostri figli, al loro apprendimento e alla loro formazione scolastica, considerato che, come sostiene il Preside, tale importo è stato detratto dalle spese di funzionamento amministrativo e didattico. Come se ciò non bastasse, l’amministrazione comunale aveva inviato una nota nel 2012 con la quale comunicava che si sarebbe proceduto al versamento di € 3.000, però mai liquidati. Nel bilancio 2012, l’ente prevedeva nei capitoli di spesa per acquisto di beni di consumo delle scuole elementari e media una somma pari a € 10.000,00, tutte impegnate, ma neanche un centesimo liquidato; nel bilancio di previsione 2013 la cifra totale è ridotta a € 8.000,00. La legge stabilisce che “le spese per l’acquisto, la manutenzione, il rinnovamento del materiale didattico, degli arredi scolastici, ivi compresi gli armadi o scaffali per le biblioteche scolastiche, degli attrezzi ginnici e per le forniture dei registri e degli stampati occorrenti per tutte le scuole elementari sono a carico del Comune”, che ci sembra alquanto distratto in materia. Dall’altro verso il Comune, invece,non ha rinunciato a impinguare i capitoli di altrecategorie di spese (vedi contributo calcio) e liquidare con sollecitudine queste somme, anziché aumentare e versare i contributi previsti per legge per l’istruzione, al fine di garantire il perfetto funzionamento degli istituti scolastici”.