La Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria, domani 19 ottobre, conferirà al prof. Salomon Resnik, psichiatra e psicoanalista di fama mondiale, la laurea Magistrale ad honorem in Scienze filosofiche. La cerimonia, che si svolgerà in Aula Magna a partire dalle ore 15,30, conclude l’iter avviato il 25 marzo 2010, quando il Consiglio di Facoltà si pronunciò favorevolmente, all’unanimità, sulla proposta di conferimento, presentata dall’allora direttore del Dipartimento di Filosofia, prof. Mario Alcaro, successivamente scomparso. In quella occasione, fu il prof. Pio Colonnello, in sostituzione dello stesso prof. Alcaro, assente per motivi di salute, ad illustrare le motivazioni che avevano indotto il dipartimento di Filosofia a determinarsi per il conferimento della laurea Magistrale ad honorem in Scienze Filosofiche al prof. Salomon Resnik.
“La cultura italiana – ebbe a dire il docente – ha prestato molta attenzione all’opera di Salomon Resnik. Lo testimoniano, fra l’altro, le numerose edizioni italiane dei suoi testi comparse presso la Bollati Boringhieri (Dialoghi sulla psicosi, 1989; Il teatro del sogno, 1982; Spazio mentale, 1990; Sul fantastico. Impatti estetici, 1996; Sul fantastico. Tra l’immaginario e l’onirico, 1993, ecc.), l’Einaudi (Persona e psicosi, 1976; Persona e psicosi. Il linguaggio del corpo, 2001, XI edizione), Franco Angeli (L’avventura estetica, 2002; Abitare l’assenza, 2004) e vari altri editori. Ma anche in numerosi paesi europei ed americani i testi di Resnik – tradotti in inglese, francese, russo, tedesco – hanno suscitato un grande interesse. Salomon Resnik – aggiunse Pio Colonnello – ha inscritto la sua vita nella psicoanalisi per scrutarvi l’identità umana e per recuperare l’unità e la totalità dell’esperienza individuale. Ciò che maggiormente sorprende della sua ampia e duratura ricerca è la capacità di innovare gli statuti di un sapere problematico come la psicoanalisi con gli apporti teorici della riflessione filosofica, e di dialogare in modo pregnante con altri saperi quali l’antropologia culturale, le neuroscienze, la linguistica. Con una formula sintetica si può definire la produzione di Resnik come una riflessione filosofica su una lunga esperienza psicoanalitica, arricchita dagli apporti degli attuali saperi scientifici. Non c’è dubbio – proseguì il prof. Colonnello – che i maggiori contributi analitici dei lavori di Resnik pertengono all’indagine profonda della psicosi. Ma l’Autore indaga con originalità ed acume fenomeni della psiche quali il delirio, l’immaginazione, la creazione artistica, l’esperienza estetica, l’attività onirica, la produzione mitologica, le trame del fantastico nella varietà complessa delle sue manifestazioni. In breve, le sue ricerche vertono sulle categorie dell’esistenza e sulla totalità dello spazio mentale, abbordato e studiato a partire dalle sue aree più nascoste ed insieme più rivelatrici della sua inesauribile complessità”. E, infine: “L’analista, egli sostiene, con la sua esperienza diretta deve comprendere come grande sia la fragilità interiore dell’essere umano e come essa rinvii alla presenza di un’incertezza esistenziale, alla quale non si può rispondere con la durezza di un discorso definitorio. Il futuro della durezza è peggiore di quello della fragilità, perché quest’ultima è più malleabile e perciò più adatta a cogliere le voci discordanti dell’espressività umana”.
Per il Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, Prof. Raffaele Perrelli, <la cerimonia del 19 ottobre, consentirà di mettere a fuoco non solo lo straordinario impegno scientifico e la mirabile attività di ricerca che hanno fatto di Resnik uno dei maggiori studiosi del nostro tempo nel campo della psichiatria e della psicoanalisi, ma anche di ricordare il prof. Mario Alcaro, cui si deve il merito di aver fortemente sollecitato i colleghi del Dipartimento di Filosofia e la Facoltà di Lettere e Filosofia a valutare favorevolmente un’ iniziativa per la quale gli saremo sempre grati e che aggiungiamo al nutrito elenco di valutazioni e di insegnamenti positivi legati alla sua persona e all’importante ruolo avuto nella nostra Università”.