L’Istituto Comprensivo cittadino ha preso parte nelle scorse settimane all’iniziativa “Calabria Jones”. Una serie di itinerari didattici che hanno coinvolto un centinaio di scuole medie calabresi. Una meticolosa e accurata programmazione ha stilato dunque itinerari suggestivi e ricchi di storia, al fine di smuovere le giovani menti dei ragazzi affinché si rendessero conto di quanto passato è ricca la nostra terra e che ignorarlo equivarrebbe a rinnegarlo. Ogni istituto ha poi scelto le mete che logisticamente e culturalmente sarebbero risultate più congeniali, così come l’I.C. Crucoli ha seguito l’itinerario “Tiriolo” al quale hanno partecipato le classi di seconda e terza media di Torretta e del capoluogo. Un’immersione tra i siti archeologici più belli della Calabria, tutti nella provincia di Catanzaro, tra cui Squillace, Lamezia Terme, S.Eufemia, Tiriolo, Corazzo, Roccelleta di Borgia, Simeri Crichi. Un viaggio fantastico tra musei, cattedrali, abbazie, senza trascurare due importanti tappe, il parco delle biodiversità a Catanzaro e i nuovi parchi sensoriali della Sila appena sopra villaggio Mancuso. I cinquanta ragazzi, scelti tra i più meritevoli tra le scuole medie di Torretta e di Crucoli sono stati guidati per cinque giorni in un’immersione nel passato, con la supervisione dei loro docenti il prof. Michele De Paola e il prof. Francesco Fuscaldo e l’esperta archeologa Gina Renzo.
Il programma ha preso avvio con il primo giorno presso l’Antiquarium di Simeri Crichi e la visita nel centro storico, poi a Roccelletta di Borgia (l’antica Skylletion) e quindi, nel pomeriggio la visita al Parco della Biodiversità Mediterranea di Catanzaro. Ovviamente i giovani studenti hanno alloggiato e pranzato per tutti i cinque giorni in albergo. Il giorno seguente il gruppo si è portato presso la Judeca ed il Museo Civico di Lamezia Terme e l’Abbazia di Santa Eufemia per poi effettuare, dopo pranzo, un’escursione didattico-ambientale nel Parco Nazionale della Sila a Villaggio Mancuso, con visita all’orto botanico, dove sono accuratamente coltivale piante officinali ed aromatiche, presenza di flora e fauna protetta. Molto suggestiva la tappa presso i nuovi musei del Parco Sensoriale ospitati nelle vicinanze. Al terzo giorno i ragazzi sono stati accompagnati nel centro storico di Squillace, con visita alla bellissima cattedrale ed al museo del castello; quindi le visite guidate nelle vicine aree archeologiche ed alle botteghe artigiane. Nel pomeriggio tappa all’Abbazia di Santa Maria di Corazzo, fondata dai benedettini nell’XI secolo, ricostruita più volte per i danneggiamenti subiti con i terremoti del 27 marzo 1638 e quello del 1638. L’ultimo giorno di visite è stato dedicato al mattino all’Antiquarium comunale di Tiriolo ed al castello cittadino, pomeriggio al Laboratorio presso il Centro Didattico “La Valle di Isidoro” , dove è stato possibile ammirare uno dei parchi naturali più belli d’Italia, con percorsi didattici, musei naturalistici e alcune specie di animali selvatici, ma soprattutto le splendide cascate di Morano, nei posti in cui il torrente Melito attraversa una rigogliosa vegetazione e variando a tratti il suo percorso, crea suggestive cascate racchiuse in gole naturali e splendidi canyon. Insomma un’immersione nella natura primordiale dell’altopiano della Sila riprodotta scientificamente, per ospitare centinaia di farfalle multicolori. “Non si può essere amanti dell’arte senza conoscere, amare e rispettare l’espressione artistica per eccellenza, la lussureggiante bellezza della natura”, ci dice Gina Renzo, alla sua prima esperienza educativa, che con la sua passione per l’arte ha cercato con entusiasmo di incuriosire i ragazzi, oltre che fornire loro le spiegazioni e le conoscenze fondamentali per poter guardare con occhi consapevoli le tracce del passato.
“L’esperienza si è rivelata una macchina organizzativa perfetta, – aggiunge la giovane archeologa torrettana – il gruppo di giovani esploratori è stato accolto dalle strutture scelte, con premurosa attenzione a tutte le esigenze. Così come gli appuntamenti per i musei delle varie cittadine sono stati rispettati tutti, senza intoppi, grazie anche alle guide, che in ogni sito hanno saputo curare in modo impressionante il calendario previsto. Ed il rientro a Torretta è stato triste, tra lacrime e risate come è tipico dei ragazzi, ma come tutti i bei viaggi è prevista una fine.” Secondo la Renzo i ragazzi ne sono usciti sicuramente più arricchiti, chi più chi meno consapevolmente: “È stata un’esperienza molto costruttiva per tutti, anche per gli insegnanti e per me. Non nascondo che sia stato anche un po’ faticoso, per cinque giorni ho avuto cinquanta figli e non uno, ma per conto mio conserverò per sempre il colore di questi giorni, intrisi di entusiasmo e di conoscenza attraverso posti che il tempo ha intaccato nell’aspetto ma non nella storia, questa è la Calabria che ci inorgoglisce.”