“Sebbene si sia ancora nell’attesa, per la dismissione dei pozzi minerari, del Piano di Sicurezza, propedeutico a qualsiasi attività di dismissione, ci giungono allarmanti notizie, da parte della cittadinanza di Belvedere Spinello, circa l’intenzione della Società Concessionaria di volere procedere, nell’imminente e, comunque, prima ancora della consegna del piano di sicurezza e della sua approvazione da parte della Autorità Mineraria competente e degli Enti locali interessati, alla chiusura tombale dei pozzi di estrazione”. E’ quanto scrive il presidente della Provincia di Crotone, Stano Zurlo, in una missiva inviata nei giorni scorsi alla società Syndial Spa e per conoscenza al Ministero dello Sviluppo Economico, alla Regione Calabria ed al sindaco del Comune di Belvedere Spinello. “Poiché -prosegue la missiva di Zurlo- come fatto rilevare anche nei precedenti incontri tenutisi, nonché ai sensi delle norme tecniche e procedurali, per procedere alla chiusura dei pozzi, al fine di garantire la sicurezza del territorio, è necessario procedere ad una programmazione operativa di chiusura mineraria dei pozzi con i monitoraggi specifici, le misure ed i controlli occorrenti e la relativa messa in sicurezza dei luoghi e con i relativi tempi di attuazione. Infatti secondo la metodologia generalmente attuata, validata da pluriennali studi e test “in situ” sviluppati in ambito scientifico internazionale, prima di procedere ad una chiusura, definitiva nel tempo, delle cavità, bisogna monitorare per alcuni decenni tutte le variabili che influiscono sul comportamento della stessa. Variabili che possono essere, sinteticamente, le seguenti: temperatura e pressione della salamoia e temperatura delle formazione salina; tensioni litostatiche delle formazioni e comportamento geostrutturale della formazione salina, condizionato dal “creep” del sale; condizioni di integrità strutturale delle cementazioni e dei casing presenti. Solo dopo aver monitorato i parametri suddetti (per alcuni decenni) e aver ottenuto conferme sullo stato di equilibrio raggiunto dal sistema salamoia-cavità-cementazioni-casing, si potrà procederà –aggiunge il presidente della Provincia- alla chiusura definitiva (chiusura mineraria) con i metodi in uso”. Per queste motivazioni il presidente dell’Ente intermedio invita la società concessionaria a volere sospendere le procedure in atto per la chiusura dei pozzi ribadendo che, come già evidenziato nella precedente nota del 21 giugno 2012, “l’’esecuzione di qualunque attività e, qualunque lavoro sui pozzi e qualunque mobilità del personale di miniera potrà essere compiuta solo a seguito della consegna del programma di dismissione e di messa in sicurezza e della loro approvazione da parte dell’Autorità Mineraria competente. A tal fine fermo restando la sopra istanza di sospensione –conclude Stano Zurlo- si invita la Società Concessionaria a volere concordare, con tutti i destinatari della presente, un incontro interlocutorio onde fissare tempi e modi di intervento”.