
Certamente una serata indimenticabile sarà quella vissuta Sabato 12 Aprile , da un pubblico numerosissimo che gremiva ogni ordine di posti, nell’Auditorium del Liceo Musicale “O Stillo” nel concerto tenuto dal Pianista Lorenzo Bevacqua inserito nella 45° Stagione concertistica l’Hera della Magna Grecia” della Società Beethoven di Crotone
Un concerto che racchiudeva in se oltre duecento anni di storia pianistica toccando i punti più salienti delle opere e dei compositori che con le loro creazioni hanno determinato l’evoluzione del pianoforte
Il programma infatti conteneva la sonata n32 op 111 di Beethoven , ossia la sonata , a detta dei grandi critici , con la quale Beethoven si congeda dal pianoforte e dalla forma sonata, la terza sonata di F Chopin, un’opera nella quale lo stesso Chopin frantuma la struttura dando origine ad una forma avveniristica e tre movimenti da Petrouchka di I Stravinskij nella quale lo stesso Stravinskij dichiara di voler riportare il pianoforte alle sue reali origini , ossia strumento percussivo
Un programma in cui si chiedeva all’esecutore una preparazione tecnico interpretativa di notevole capacità e preparazione
E, Lorenzo Bevacqua, non ha tradito minimamente le aspettativa di quanti avevano la fortuna di essere presenti
Una tecnica la sua , proveniente dalla scuola di Imola e dal suo M ° Roberto Giordano, che brilla per la ricerca polifonica e la sottigliezza delle voci secondarie , trasparente ma priva della disperazione e del desiderio di reazione che caratterizza il Beethoven più affranto
Una tecnica e capacità espressive che sanno mettere in luce il grande pregio e la complessa architettura compositiva in maniera esaustiva risaltando compattezza , amalgama timbrico, precisione e intensità interpretativa
In Chopin invece ha saputo evidenziare il suo vellutato cristallino che nascondeva una virilità sempre presente spinta in certi momenti fino alla violenza. Una forza musicale unica che racchiude gradazione e precisione congiunta al rubato, dando origine ad una tecnica che racchiude e supera le esperienze pianistiche della metà del secolo XIX mescolando combinazioni di arpeggi e di temi melodici, successioni di ottave staccate, cascate di perle sonore , gamme cromatiche per terze e mescolanze di ritmi
In Stravinskij Belacqua , con una grande cura nella ricerca di un equilibrio tra pagine di virtuosismo funambolico e altre di carattere più intimo e introspettivo, ha saputo dominare eccellentemente i passaggi tecnici impervi con una capacità unica di “ cantare” nonostante i più estremi limiti toccati dalla scrittura, dando origine ad una descrizione realistica dei momenti proposti dalla pagine stesse
Credo sia inutile descrivere le innumerevoli sensazioni che il giovane artista Lorenzo ha saputo trasmettere ai presenti ,che non finivano mai di ringraziarlo con applausi calorosissimi e fortemente sentiti