
Lezione n. 13 del corso di archeologia e storia del GAK 2025
Relatore: Giuseppe Tallarico
Titolo: “Genesi storica della colonizzazione silana”
Martedì 15 aprile 2025
dalle ore 18:00 alle ore 19:30
presso Museo Pitagora, Parco Pignera – Crotone
Presentazione
La colonizzazione dell’altopiano silano rappresenta un affascinante capitolo nella storia del Mezzogiorno d’Italia, un processo che attraversa i secoli trasformando profondamente il territorio calabrese.
Sin dall’antichità, la Sila era rinomata per le sue preziose risorse naturali, in particolare legname e pece, che attirarono l’interesse di diverse civiltà. Durante il Medioevo, queste terre impervie divennero rifugio ideale per comunità monastiche basiliane e benedettine, che vi fondarono i primi insediamenti isolati sviluppando attività agricole e di allevamento su piccola scala.
Il XVIII secolo, sotto la dominazione borbonica, segnò l’avvio dei primi tentativi strutturati di colonizzazione. La Corona incoraggiò lo sfruttamento delle risorse forestali e minerarie dell’altopiano, sebbene questi sforzi producessero risultati limitati in termini di insediamenti permanenti. Anche dopo l’Unità d’Italia (1861), nonostante l’interesse del nuovo governo per potenziali riforme agrarie nella regione, molti progetti rimasero incompiuti.
La vera svolta nella storia della colonizzazione silana avvenne durante il periodo fascista, con l’avvio della “bonifica integrale” delle aree interne. Un ruolo cruciale fu svolto dall’Opera per la Valorizzazione della Sila (OVS), istituita nel 1927, che diede impulso a un ambizioso programma di infrastrutture, villaggi agricoli e opere di bonifica, segnando l’inizio della moderna trasformazione dell’altopiano.
Il processo raggiunse il suo apice con la Riforma Agraria del 1950. L’OVS, successivamente trasformata in Ente per la Riforma Agraria in Calabria, procedette all’esproprio di vasti latifondi e alla loro redistribuzione a migliaia di famiglie contadine. Questo intervento portò alla nascita di nuovi centri abitati come Camigliatello Silano, Lorica e Villaggio Mancuso, accompagnati da importanti opere di bonifica, forestazione e sviluppo infrastrutturale. Questa fase di colonizzazione ha ridisegnato non solo il paesaggio fisico della Sila, ma anche il suo tessuto socioeconomico.
La presentazione del relatore si concentrerà principalmente sulla fase anteguerra, basandosi sulle preziose ricerche dell’omonimo storico Giuseppe Tallarico, il cui contributo è stato determinante per la documentazione e comprensione di questi processi storici. Attraverso rigorose ricerche d’archivio e un’attenta analisi delle dinamiche socioeconomiche, Tallarico ha permesso la conservazione della memoria storica silana, offrendo strumenti interpretativi fondamentali per studiosi e ricercatori interessati alla storia calabrese e alle trasformazioni territoriali dell’Italia meridionale.