
Un obiettivo atteso e costruito con determinazione sta per diventare realtà: con la pubblicazione del nuovo disciplinare sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, il Cirò Rosso Riserva si avvia a ottenere il riconoscimento come Cirò Classico DOCG. In assenza di opposizioni nei prossimi 90 giorni, il passaggio sarà ufficialmente ratificato, aprendo una nuova fase per la denominazione simbolo della viticoltura calabrese.
Il traguardo è frutto di un percorso avviato nel 2019 dal Consorzio di Tutela Vini DOC Cirò e Melissa, che ha seguito con tenacia l’intero iter fino al via libera della Commissione europea. “Questo risultato – sottolinea Raffaele Librandi, presidente del Consorzio – è il frutto di un lavoro collettivo che ha coinvolto produttori, tecnici, istituzioni e tutto il tessuto vitivinicolo locale. Abbiamo sempre creduto che il Cirò Rosso Riserva avesse le caratteristiche per affermarsi come riferimento di eccellenza. Con il nome ‘Cirò Classico DOCG’ vogliamo rafforzarne il posizionamento e raccontarne l’identità con ancora maggiore forza”.
Il nuovo disciplinare porta con sé importanti novità: il Cirò Classico DOCG richiederà un anno di invecchiamento in più, con un minimo di sei mesi in legno obbligatori; sarà inoltre ridotta la resa e modificato l’uvaggio, imponendo almeno il 90% di Gaglioppo e il restante 10% da vitigni autoctoni calabresi, eliminando la precedente possibilità di utilizzare vitigni internazionali fino al 20%. Attualmente, la produzione di Cirò Rosso Riserva si attesta intorno alle 200mila bottiglie l’anno.
Alla vista, il Cirò Classico DOCG si presenta di colore rosso rubino con riflessi granati. Al naso offre un bouquet intenso e complesso, dominato da sentori di frutta rossa matura e spezie. In bocca è corposo, armonico e persistente, con una struttura che evolve in morbidezza e finezza col tempo. Un equilibrio sensoriale che nasce dalla perfetta sintonia tra vitigno e terroir: il Gaglioppo, coltivato da secoli nell’area di Cirò, beneficia infatti di suoli sedimentari ricchi di minerali e di un microclima unico, influenzato dalla vicinanza del mar Ionio a est e dalle alture silane a ovest.
La zona di produzione, che comprende i comuni di Cirò e Cirò Marina, si estende su circa 9.000 ettari, in un paesaggio caratterizzato da terrazze fluviali, dolci colline e rilievi sabbiosi o conglomeratici. Le forti escursioni termiche, le piogge concentrate in autunno e la siccità estiva contribuiscono alla perfetta maturazione delle uve, regalando al vino struttura, complessità e longevità.
Con l’affermazione del Cirò Classico DOCG, la Calabria del vino compie un passo decisivo verso la valorizzazione della propria identità, fondata sui vitigni autoctoni, il legame indissolubile con il territorio e il lavoro quotidiano di una comunità compatta e appassionata. Oggi oltre 300 viticoltori e 71 cantine portano avanti con orgoglio il nome di Cirò nel mondo, proiettando questa eccellenza calabrese verso nuove e ambiziose prospettive.