
Vulcano: Forgia Primordiale del Mito”
Il 21 del corrente mese si è inaugurata col patrocinio della Provincia di Catanzaro, presso il Museo di arte contemporanea Marca, la mostra Vulcano, diretta da Tania Romeo e affiancata dai critici Jean françois Bachis e Mery Rose Florio archivisti – semiologi e dallo storico dell’arte Giuseppe Giglio
È con solenne entusiasmo e riverente ammirazione per le forze primordiali della creazione che è stato accolto nel primo giorno di primavera in un’atmosfera intrisa di suggestioni arcaiche e mitologiche, un folto pubblico proveniente da ogni parte d’Italia. Il nostro viaggio estetico e concettuale prende forma attorno a un’entità tanto temibile quanto generatrice, tanto distruttrice quanto feconda: il Vulcano, epifania del divino e simbolo perenne della potenza creatrice.
I Greci, sapienti narratori dell’essenza cosmica, seppero elevare il vulcano a paradigma della trasformazione, incarnandolo nell’artefice supremo, l’infaticabile Efesto, fabbro degli dèi, plasmante del metallo incandescente, maestro della metamorfosi che dal caos trae la forma. Qui, tra le opere esposte, ritroviamo l’eco dell’Etna, il respiro del Vesuvio, il boato dell’Hephaestia di Lemno, tradotti in espressioni artistiche che restituiscono al visitatore il brivido del sacro e il calore della creazione.
L’Arte come Forgia dell’Invisibile
Gli artisti che oggi presentano le loro opere sono moderni alchimisti della materia e del concetto, interpreti della lava che scorre non solo nelle viscere telluriche, ma anche nell’anima dell’umanità. Le loro tele si accendono di cromie incandescenti, le sculture si modellano in forme eruttive, e ogni installazione diviene eco di quel processo eterno di nascita, distruzione e rinascita.
Il Vulcano non è soltanto un fenomeno geologico: è un atto di creazione primigenia, un portale tra il divino e il terreno, un battito tellurico che si insinua nella narrazione mitologica e si proietta, attraverso le epoche, fino alle visioni contemporanee qui raccolte.
Accanto alle opere degli artisti viventi che hanno ritratto la potenza del fuoco, abbiamo pensato di accostare un quadro del passato ritraente la quiete e la tranquillità di un paesaggio dopo il caos generato dall’incandescenza generatrice che ha dato vita alla stessa terra.
Il dipinto è di Theodore Rousseau capostipite della scuola paesaggistica di Barbizon, importantissima scuola di pittura che ha dato esito alla nascita del Realismo di Courbet e all’impressionismo tutto. I suoi dipinti sono tra il Louvre e il museo Dorsey.
La mostra durerà fino al 21 di aprile