
Mesoraca – Presunto scempio nella Riserva Naturale Regionale del fiume Vergari, per la realizzazione di un enorme muro in cemento armato, collocato direttamente sul letto del fiume, “non possiamo rimanere indifferenti”- scrivono in una nota il gruppo di opposizione”𝑂𝑙𝑡𝑟𝑒, 𝑛𝑜𝑛 𝑛𝑜𝑖” – “come si può parlare di progetti di riqualificazione ambientale quando l’azione dell’uomo, si traduce in una pura devastazione ambientale”.
Si tratta- prosegue la nota:” di un’opera che solleva gravi preoccupazioni per le sue conseguenze ambientali, idrogeologiche e paesaggistiche. La legge istitutiva della Riserva prevede e consente solo opere di salvaguardia ambientale, ma il regolamento comunale della Riserva non esiste ancora. Questa mancanza di regolamentazione lascia spazio a interventi discutibili, realizzati senza una chiara strategia di tutela del territorio e della biodiversità che lo caratterizza”.
E ancora si legge:” Non possiamo ignorare la realtà: chiunque abbia autorizzato questi lavori ha agito probabilmente con superficialità, senza il necessario rispetto della normativa e dell’ambiente. Chi ha esaminato l’impatto di questa opera ? sono stati effettuati studi di compatibilità ambientale e valorizzazioni del rischio idrogeologico? È stato chiesto un parere agli enti preposti alla tutela del patrimonio naturale? Inoltre, un aspetto ancora più grave è l’assenza totale di cartellonistica informativa che indichi la natura dei lavori in corso, chi li ha autorizzati, quali siano gli obiettivi e le tempistiche previste senza fornire alla cittadinanza alcuna informazione ufficiale”. Non è solo una scelta discutibile dal punto di vista ambientale-prosegue la nota dell’opposizione:” La storia ci insegna che nel 1973, proprio in quel punto, una piena distrusse opere murarie simili, a dimostrazione della pericolosità dell’area e della fragilità del territorio, oggi si sta ripetendo lo stesso errore con un intervento che potrebbe avere conseguenze irreparabili, mettendo a rischio l’equilibrio idrogeologico del fiume e la sicurezza delle comunità circostanti”.
Pertanto noi di “Oltre, non noi”- conclude la nota-“ non ci fermeremo finché il Comune non darà risposte chiare e azioni concrete. I cittadini meritano trasparenza, sicurezza e rispetto per il territorio. La nostra comunità ha il diritto di sapere chi ha autorizzato i lavori all’interno della Riserva e quali verifiche sono state fatte, e chiediamo l’immediata sospensione dei lavori fino a quando non verrà fatta chiarezza sulla loro regolarità e sulle eventuali violazioni di legge; Un’indagine approfondita per accertare eventuali responsabilità istituzionali e tecniche; Un controllo più rigoroso di tutti i cantieri aperti nel nostro comune, per evitare che situazioni simili possano ripetersi altrove”. Costruire un muro in cemento armato nel letto di un fiume vuol dire probabilmente non tenere conto della fascia di rispetto di 150 metri relative ai corsi d’acqua imposta dalle Regioni per la tutela delle acque e la sicurezza dei luoghi.