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Apprendiamo con stupore e rammarico le dichiarazioni del sindaco Ceraso, che invece di rispondere nel merito delle nostre legittime sollecitazioni, preferisce spostare il dibattito su attacchi sterili e infondati.
Vogliamo ribadire con chiarezza che il Partito Democratico non è in ritardo, anzi: è grazie al nostro costante lavoro di vigilanza e stimolo che la questione della strada e del ponte SP è rimasta al centro dell’attenzione pubblica. I fatti parlano chiaro: il finanziamento per l’opera era già previsto nel 2018 con l’obbligo di essere speso entro il 2023, ma a causa dell’emergenza Covid si è avuto uno slittamento. Se c’è un ritardo, dunque, è da attribuire esclusivamente all’amministrazione provinciale e alla sua gestione della questione.
Nel giugno 2024 abbiamo chiesto conto della situazione, sollecitando trasparenza e concretezza. Solo il mese successivo è stato redatto il progetto, nonostante il sindaco Ceraso fosse stato eletto già da febbraio 2024 come responsabile alla viabilità, e da allora sono passati sei mesi senza che si sia mosso nulla. Il ritardo è evidente e a pagarne le conseguenze saranno ancora una volta i cittadini, perché per la prossima stagione estiva quella strada non sarà completata.
In questo contesto, appare paradossale e fuori luogo l’attacco al nostro consigliere provinciale Andrea Devona, che ha semplicemente svolto il suo ruolo di verifica e controllo nell’interesse dei cittadini.
Se il sindaco Ceraso ritiene che il Partito Democratico o i suoi rappresentanti debbano seguire un percorso politico imposto da lui, si sbaglia di grosso. Noi continueremo a fare opposizione in modo serio e responsabile, con l’unico obiettivo di garantire il bene della comunità di Cutro. E lo faremo senza farci intimidire da reazioni scomposte o tentativi di delegittimazione.
Il nostro impegno resta quello di portare avanti una politica trasparente, propositiva e attenta alle reali esigenze del territorio. Chi governa, invece, dovrebbe preoccuparsi di dare risposte concrete, anziché cercare alibi o scaricare responsabilità su chi, con coerenza e determinazione, chiede solo che le cose vengano fatte.
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