Catanzaro – Nell’ambito della settima edizione del Premio “Carlino d’Argento” sono state riconosciute per la prima volta eccellenze non solo catanzaresi, ma provenienti anche da altre città e province della Regione. Sul palco del Teatro Politeama, nella serata di gala del 15 dicembre, oltre ai premiati con la moneta d’argento creata da Michele e Antonio Affidato, hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento anche l’artista strongolese Mario Vetere, lo scrittore e poeta crotonese Gianluca Facente e la castellese Sandra Giglio, co-autrice del suo ultimo lavoro, “La madre del Turco”. Il libro, la cui copertina è stata realizzata a mano dallo stesso Vetere, è stato recentemente presentato al Senato della Repubblica a Roma.
La serata, condotta da Domenico Gareri, si è aperta con un suggestivo numero di danza, frutto di una coreografia della Scuola di Ballo del Teatro Politeama, seguito dall’ingresso sul palco del padrone di casa, Yves Catanzaro, membro della commissione del Premio, presieduta da Anna Russo.
Preziose le testimonianze di:
- l’archeologo Francesco Cuteri (Premio per la cultura),
- il produttore cinematografico Luca Marino (Arti visive e discipline dello spettacolo),
- Serafino e Antonio Mirijello dell’Ente Nazionale Sordi Catanzaro (Impegno per il sociale),
- Rizieri Mele per la startup tecnologica Searcode (Imprenditoria giovanile),
- la ricercatrice nell’ambito delle neuroscienze Maria Concetta Miniaci (Premio speciale),
- il coreografo Giovanni Calabrò (Premio alla carriera).
Nel corso della serata sono intervenuti diversi esponenti delle istituzioni locali, a partire dal prefetto di Catanzaro, Castrese De Rosa, alla sua prima uscita pubblica in città, fino a don Maurizio Franconiere, incaricato dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace.
Dalle voci delle autorità civili e religiose è arrivato un plauso all’iniziativa, che mira a valorizzare la comunità e a far conoscere le storie di chi, vicino o lontano, contribuisce a raccontare positivamente la propria terra.
Il Premio Carlino d’Argento ha consolidato il proprio impegno solidale grazie alla collaborazione con Telethon – rappresentato dal coordinatore provinciale Raffaele Marasco – e con la FITP Federazione Italiana Tradizioni Popolari. Sul palco erano presenti il presidente nazionale Gerardo Bonifati, il segretario nazionale Franco Megna e il consigliere regionale Andrea Addolorato, che hanno rinnovato l’invito a donare a sostegno della ricerca sulle malattie rare.
“Ho sentito spesso in questi giorni un termine, ‘valorizzazione’, e non poteva che partire da Catanzaro”, ha affermato Facente. “Non mi sono mai arreso all’immagine di una Calabria relegata al nero del lutto di sempre, al solo fattore gastronomico e alla tarantella. Noi non siamo solo quello. Siamo tanto altro: siamo storia, architettura, siamo personaggi e soprattutto cultura”.
Sandra Giglio, dal canto suo, ha sottolineato l’emozione di “scrivere insieme a Gianluca che era già affermato. Io sono una divulgatrice di cultura. Dico ai giovani di avere il coraggio e il rispetto della propria terra, riconoscersi nel proprio passato per portarlo sempre più in alto, come stiamo cercando di fare noi oggi”.
Mario Vetere, le cui opere saranno in mostra al Complesso Monumentale San Giovanni fino al 31 dicembre, ha dichiarato: “L’utilizzo della mia tecnica ‘negativoèpositivo’ è un modo di avvicinare i giovani all’arte, visto che hanno sempre questo smartphone in mano. Realizzo tutto a mano, sfumo con le dita, non uso pennelli. Mi piace l’idea di trovare l’elemento positivo anche nelle cose negative, perché c’è sempre”.
L’artista torna a casa con la soddisfazione di aver ricevuto un prestigioso riconoscimento, ma soprattutto con il suo impegno costante nel diffondere l’arte e nell’insegnare che “tutto ciò che sembra un limite è invece una possibilità”.