Il Presidente dell’Ordine dei Geologi della Calabria, Giulio Iovine, esprime grande soddisfazione per gli ultimi sviluppi della vicenda legata all’approvazione della Proposta di Piano sul Rischio Alluvioni in Calabria (“dall’acronimo impronunciabile”), recentemente partorito dall’Autorità di Distretto dell’Appennino Meridionale.
“Il Progetto di Piano è comparso all’improvviso, senza alcuna forma di coinvolgimento né informazione da parte dell’Autorità di Distretto nei confronti dei portatori di interesse (gli Ordini professionali sono, insieme ai sindaci, i soggetti maggiormente interessati alle ricadute del Piano). Ad oggi, molti sindaci non risultano ancora informati sulla novità e, difficilmente, riuscirebbero a formulare le proprie osservazioni al Progetto di Piano entro la scadenza di metà gennaio, prevista in Delibera”, afferma Iovine.
“Si tratta di uno strumento di pianificazione di rilevante importanza che, se ben realizzato e attuato, consentirebbe di gestire il territorio in modo da mitigare il rischio legato agli eventi alluvionali. L’aggiornamento di tale strumento, insieme ad altri piani (es. rischio da frana ed erosione costiera) di competenza della stessa Autorità di Distretto che risultano fermi da un quarto di secolo, era stato più volte sollecitato sia dall’Ordine dei Geologi sia dalla Rete delle Professioni Tecniche. Ben venga, quindi, la sua predisposizione. Purtroppo, a differenza di analoghe esperienze maturate 25 anni or sono, nella fase di aggiornamento è mancato del tutto il coinvolgimento e il confronto con i professionisti esperti delle questioni territoriali trattate nel Piano”.
Il presidente evidenzia anche che “i risultati contenuti nelle cartografie di Pericolosità e Rischio, allegate alla bozza di Piano, appaiono quantomeno bizzarri in molti dei luoghi esaminati. Mancano, in verità, informazioni ed elementi concreti per poter effettuare un’adeguata verifica della cartografia, e restano diversi dubbi sulla procedura seguita per l’approvazione”.
“Ma la cosa più preoccupante, al momento, è la ricaduta negativa che i vincoli previsti attualmente dalle Norme Tecniche comporterebbero sull’uso del territorio, nonché sull’effettiva protezione di beni e persone”, aggiunge Iovine. “La mancata concertazione e pre-informazione comporta gravi conseguenze per tutti i cantieri pronti a partire con i lavori. Infatti, dal 14.11.2024 (data di pubblicazione in G.U.), scattano misure di salvaguardia che potrebbero avere un impatto sugli interventi già autorizzati e muniti di “permessi a costruire” o altro (inclusi eventuali mutui deliberati). Tali interventi, se ricadono in aree a rischio, risultano di fatto non più realizzabili, in mancanza di un avvio effettivo dei lavori già effettuato”.
A seguito delle pressioni esercitate dagli Ordini professionali (coordinatisi in Rete) e da alcuni sindaci, negli ultimi giorni si è registrata una netta presa di posizione anche a livello regionale. “In base a quanto appreso dalla stampa, i Dipartimenti Ambiente, Infrastrutture, Forestazione, Protezione Civile, Agricoltura, coordinati dall’assessore all’Ambiente, Giovanni Calabrese, e gli Enti Calabria Verde e Consorzio di Bonifica, avrebbero avuto un serrato confronto con l’Autorità di Distretto per consentire una effettiva ed efficace condivisione del Progetto di Piano con le amministrazioni comunali e con gli Ordini professionali”.
Si sarebbe deciso di procedere a una rapida modifica delle Norme Tecniche di Attuazione correlate al Progetto di Piano, affinché le stesse possano essere recepite entro la data di scadenza delle osservazioni (fissata alla metà di gennaio 2025). Inoltre, si sarebbe chiesta l’estensione del periodo utile alla formulazione di osservazioni, da parte dei soggetti portatori di interesse.
Il Presidente dell’Ordine dei Geologi, nell’esprimere soddisfazione per le novità che sembrano concretizzarsi nel senso di un minore impatto dei vincoli e di una maggiore elasticità per la proposta di osservazioni e modifiche, auspica che “tali notizie si concretizzino rapidamente e che ne derivi una riformulazione delle Norme in senso più moderno (per es., considerando concretamente la possibilità di ridurre la vulnerabilità in zone ad elevato rischio geoidrologico e sismico), garantendo un periodo sufficientemente esteso per acquisire i dati, formulare le dovute osservazioni tecniche ed emendare la cartografia”.
Facendo tesoro di questa spiacevole esperienza, il Presidente Iovine infine, spera “per il futuro un concreto coinvolgimento di tutti gli Ordini dell’area tecnica, fin dalle fasi di impostazione per la realizzazione o l’aggiornamento degli strumenti di pianificazione di competenza dell’Autorità, confermando al Segretario Generale, Vera Corbelli, la più ampia disponibilità dei professionisti calabresi”.