L’aeroporto Sant’Anna di Crotone sta registrando una crescita senza precedenti, con un incremento del 20% dei passeggeri nel 2024 e previsioni di superare i 300mila transiti per il 2025. Un record che si distingue nel panorama nazionale, dove la crescita media è attualmente intorno all’11%. Il Vice Segretario Regionale di Forza Italia, Sergio Ferrari, comunica come l’attuale gestione regionale abbia posto fine alla stagione delle chiusure periodiche e dell’incertezza, creando invece le condizioni per uno sviluppo stabile e progressivo grazie all’impegno di Sacal, gestore unico dei tre aeroporti calabresi.
Pubblichiamo di seguito la nota integrale di Sergio Ferrari.
“Nuovo stop al Sant’Anna”, “Protesta contro la chiusura dell’aeroporto”, “Il Comitato cittadino aeroporto Crotone si dichiara insoddisfatto per la riapertura stagionale dell’aeroporto”: questi alcuni dei titoli apparsi sulla stampa, non solo locale, negli anni in cui a governare era il centrosinistra.
Erano gli anni in cui si procedeva senza un piano industriale serio, che comprendesse tutti e tre gli aeroporti calabresi.
Erano gli anni in cui le compagnie aeree abbandonavano lo scalo crotonese perché mancante delle necessarie infrastrutture.
Erano gli anni degli annunci in pompa magna mentre il Sant’Anna continuava ad aprire e chiudere ogni 4 mesi. E, infatti, la parola più ricorrente in quegli anni per l’aeroporto di Crotone – insieme a ripresa, rilancio, potenziamento – era proprio “riapertura”.
Allora chiediamo: in quegli anni il Partito Democratico dov’era? Il segretario provinciale del Partito democratico Barberio dov’era?
Domande alle quali i dem dovrebbero rispondere, provando anche un pizzico di vergogna. Ma non ci interessa il passato, noi guardiamo avanti.
Il presente ci dice che con questo governo regionale – che ha costituito Sacal come soggetto unico gestore dei tre aeroporti calabresi – lo scalo Sant’Anna chiuderà l’anno 2024 sopra i 270mila passeggeri, con una crescita, quindi, superiore al 20%.
Si tratta di un vero record. La crescita in questi anni è stata continua: mese dopo mese. I numeri non mentono. Nel 2023, per fare un esempio, l’aeroporto pitagorico ha registrato 227mila passeggeri.
Nel 2018, quando Sacal ha acquisito l’aeroporto di Crotone precedentemente chiuso, lo scalo ha realizzato 83mila passeggeri in un anno e nel 2019 (anno record dell’aviazione) soli 166mila passeggeri.
Nel 2024 li ha, invece, quasi raddoppiati.
Per il 2025 si prevede che lo scalo superi abbondantemente i 300mila di passeggeri.
Attualmente l’aeroporto di Crotone può contare 5 rotte: FCO, BGY, BLQ, TRN e TSF: FCO operata in continuità territoriale da SkyAlps, le altre 4 da Ryanair.
In particolare Ryanair ha rafforzato il proprio operativo invernale lasciando tutte e 4 le rotte che aveva in estate aumentandole rispetto allo scorso anno quando ne aveva solo 2.
Quest’inverno la Compagnia irlandese opererà con 22 voli settimanali contro i 12 dello scorso inverno registrando, di fatto, un aumento del 73% dei voli. Inoltre Summer Ryanair ha promesso il lancio di una rotta estiva per la Germania.
Quest’anno, dato aggiornato a settembre, la crescita media degli aeroporti italiani è intorno al 11%.
Dati alla mano possiamo certamente affermare che l’aeroporto Sant’Anna con il suo 20% cresce al doppio della velocità degli scali del Paese.
Allora possiamo dire che i sit-in del centrosinistra sono in ritardo di qualche anno.
Questo governo regionale e la Sacal sono impegnati su diversi fronti, anche per superare lo scoglio della chiusura dello scalo alle ore 20 e attirare più voli per consentire ai residenti di raggiungere più facilmente le città italiane ed europee e ai turisti di raggiungere la città di Pitagora e la Calabria.