Sabrina Strancia, madre di un ragazzo di 16 anni con disturbo dello spettro autistico, denuncia l’ennesima serie di disservizi che ogni anno si ripetono nelle scuole senza che vengano mai affrontati e risolti adeguatamente. Il suo appello accorato mette in luce non solo la mancanza di servizi essenziali per garantire l’accesso sicuro e completo all’istruzione, ma anche il carico emotivo e pratico che grava sui genitori di ragazzi con disabilità.
“Ogni anno – scrive Sabrina – mi ritrovo a richiedere servizi inesistenti.” Tra le problematiche evidenziate, spicca la mancanza di un vigile che regoli l’attraversamento della strada presso il Liceo Musicale di Gravina, dove il figlio frequenta il terzo anno. Il pulmino di linea si ferma sul lato opposto della scuola, costringendo i ragazzi con disabilità ad attraversare senza alcuna sicurezza. “Abbiamo bisogno di un vigile che possa assicurare l’entrata dei ragazzi speciali e di una navetta che li accompagni in sicurezza all’autostazione all’uscita”, spiega.
La madre ha protocollato tre richieste ufficiali – il 27 settembre 2024 – indirizzate al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, al presidente della provincia, Sergio Ferrari, e al sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, chiedendo un intervento immediato.
Oltre alla questione della sicurezza stradale, Sabrina denuncia anche la scarsità di ore di sostegno scolastico per i ragazzi con disabilità. La carenza di fondi e l’inefficienza del sistema portano a una copertura insufficiente del servizio educativo, mettendo in grave difficoltà sia i ragazzi che le famiglie. “Ogni anno arrivano pochi soldi, in ritardo, e non coprono nemmeno tre mesi pieni di servizio per un educatore”, lamenta Sabrina. Le famiglie sono costrette ad accollarsi tutte le spese di trasporto e assistenza, in attesa che il sistema garantisca i diritti fondamentali previsti dalla Costituzione.
La conclusione della sua lettera è un grido disperato, ma carico di speranza: “L’indifferenza ha ucciso e continua a uccidere, fate qualcosa subito. I pilastri per un cambiamento partono dall’accoglienza delle richieste d’aiuto e da una soluzione immediata e duratura.”
La storia di Sabrina rappresenta quella di tante famiglie che si trovano a dover lottare per i diritti dei propri figli. Non si tratta solo di servizi, ma di garantire a questi ragazzi la possibilità di condurre una vita dignitosa, paritaria e sicura. Il cambiamento, conclude Sabrina, deve partire dal cuore di chi ha il potere di fare la differenza.