Due appuntamenti artistici all’insegna delle grandi produzioni, sono stati quelli che Sabato 29 Giugno con il pianista Pietro Mendicino presso l’Auditorium del Liceo Musicale “O.Stillo” di Crotone e Domenica 30 Giugno con l’orchestra “O.Stillo” , solista Giuseppe Arnaboldi nella superba e storica Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore, che la Società Beethoven Acam di Crotone ha sorpreso e allietato il numerosissimo pubblico presente ad entrambi gli appuntamenti.
Un pianista il Mendicino con un suono pieno, plastico, screziato negli impasti e nei contrasti, alitante di leggerezza e fremito vitalebrioso nei contrappunti e trasparente nei piani sonori hapresentato un programma ricco e corposo che comprendeva:A.Scriabin – “Studio op. 42 n. 4” , “Studio op. 8 n. 12” ,“Sonata n. 3 op. 23 in Fa diesis minor”; F. Chopin – “Studio op. 25 n. 10” ; L. V.Beethoven – “Sonata n. 30 op. 109 in Mi Magg.” .
Di altro tenore e impatto è stato il concerto dell’Orchestra, che ha presentato un programma incentrato su A.Vivaldi che comprendeva: “Concerto per sola Orchestra in sol Min KV 157” e le ultra famose “Quattro Stagioni”.
La scelta era chiara, mettere in luce, in un contesto architettonicamente ultra millenario e con un’acustica a dir poco perfetta, ciò che di più spettacolare la fantasia di Vivaldi produsse sin dai concerti più antichi.
Il violinista Giuseppe Arnaboldi, forte di una tecnica travolgente,in splendida forma e sostenuto e assecondato da un’orchestra coesa e compatta, ha veramente messo in luce il modo rivoluzionario di suonare il violino che Vivaldi aveva, attraverso l’Estro armonico, stupito i suoi contemporanei.
Una esecuzione, quella di Arnaboldi delle Quattro Stagioni, dalle quali si esce elettrizzati, dove si dischiudono mondi fantasmagorici, dove non si contano i passi in cui il ritmo si scarica con energia
Il violino, nelle mani dell’artista, si lancia in figurazioni elettriche, tremoli tellurici, capricci di ogni sorta che frantumano il discorso, ma che il Maestro ha voluto spiegare prima di ogni concerto dando lettura di ogni sonetto dalle quali scaturivano facendo partecipe il pubblico dell’evento che si stava verificando.
Movimenti velocissimi che scattano, pungono, corrono a perdifiato, placandosi nei tempi lenti, raccolti quasi in sonorità organistiche all’interno delle quali il violino ricama arabeschi liberi e, apparentemente, senza pulsazioni.
Inutile sottolineare gli applausi e l’euforia di quanti hanno avuto la fortuna di essere presenti all’avvenimento.
Orchestra e solista hanno voluto ringraziare eseguendo come bis un brano “Tonsura” per violino solista e orchestra scritto dal Musicista Mario Spinelli presente in qualità di Clavicembalista.