CRUCOLI TORRETTA – Era da almeno due mesi in balia delle correnti, in estrema difficoltà, la tartaruga marina caretta-caretta salvata da un giovane del posto, Francesco Liotti, che si era accorto domenica pomeriggio delle difficoltà a nuotare ad una trentina di metri dalla riva antistante il lido Jumping ed il Miramare a Crucoli Torretta.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della stazione di Torretta, che di concerto con i colleghi di Cirò Marina e la Capitaneria di Porto hanno allertato il WWF di Isola Capo Rizzuto, mentre da lì a poco lo stesso Liotti, con un pedalò messo a disposizione di titolari del Miramare, ha raggiunto la povera tartaruga marina e dopo un paio di tentativi andati a vuoto è riuscito ad afferrarla e portarla a riva.
Qui, in attesa dell’arrivo della dott.ssa Giada San Giovanni, biologa del Centro Recupero Tartarughe marine del WWF di Isola Capo Rizzuto, il giovane soccorritore ha liberato da corde e lenze da pesca la tartaruga, per poi essere trasportata presso lo studio veterinario del dott. Giuseppe Bruno, che è anche direttore sanitario del Centro.
“L’animale, una tartaruga caretta-caretta femmina adulta – ci ha detto lo stesso dott. Bruno – presentava due gravi ferite agli arti anteriori, a livello omerale, dovute a strozzamento da lenze e corde sottili, con una vistosa necrosi ischemica fino all’osso.”
All’animale sono state quindi effettuate delle radiografie, dalle quali è stata rilevata una frattura esposta dell’omero sinistro e naturalmente, per le cure necessarie, è stata subito trasferita al Centro Recupero di Isola.
“Appena sarà completamente guarita – ha aggiunto Bruno – la tartaruga sarà liberata, come previsto dalle normali procedure di questi casi, nelle stesse acque dove è stata salvata. Tra l’altro la costa di Torretta è molto frequentata dalle caretta-caretta per il deposito delle loro uova.”
Delle Caretta-caretta, come della maggior parte delle tartarughe marine, si conosce ancora molto poco. Come tutti i rettili, hanno sangue freddo, il che le porta a prediligere le acque temperate. Respirano aria, essendo dotate di polmoni, ma sono in grado di fare apnee lunghissime. Trascorrono la maggior parte della loro vita in mare profondo, tornando di tanto in tanto in superficie per respirare. In acqua possono raggiungere velocità superiori ai 35 km/h, nuotando agilmente con il caratteristico movimento sincrono degli arti anteriori. Sono animali onnivori: si nutrono di molluschi, crostacei, gasteropodi, echinodermi, pesci e meduse, ma nei loro stomaci è stato trovato di tutto: dalle buste di plastica, probabilmente scambiate per meduse, a tappi ed altri oggetti di plastica, ami scambiati per pesci, reti e fili scambiati per alghe.
Per dovere di cronaca va detto che al momento del salvataggio di domenica pomeriggio erano accorsi sulla spiaggia torrettana anche l’agente di polizia locale, Vincenzo Guerra, e l’operatore di Guardia Costiera, Antonio Fontana, seppure entrambi fuori servizio, che hanno collaborato nelle procedure di trasferimento dell’animale.