La costituzione, il faro che indica la strada: riuscito dibattito con gli studenti al museo di Cariati.
Un bel colpo d’occhio, la sala convegni del Civico Museo del Mare, dell’Agricoltura e delle Migrazioni di Cariati, gremita di studenti, in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera, che ricorre il 17 marzo, data della proclamazione a Torino dell’Unità d’Italia nl 1861, ma è stata celebrata nella sede museale di Palazzo Chiriàci lo scorso 20 marzo.
L’incontro, curato dalla direttrice del Museo, Assunta Scorpiniti, nell’ambito del programma museale Ottobre 2023-Giugno 2024, si è svolto con la collaborazione dell’Istituto del Risorgimento Italiano (Isri)-Comitato provinciale di Cosenza, dell’Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e l’Italia Contemporanea (Icasic), dell’Istituto Comprensivo di Cariati, e, inoltre, con la presenza istituzionale del Sindaco, Cataldo Minò, della Consigliera Delegata a Cultura e Istruzione Alda Montesanto, e la partecipazione del parroco della Cattedrale San Michele Arcangelo di Cariati, oltre che socio Isri, don Gaetano Federico.
Relatori d’eccezione, il Direttore Isri, nonché coordinatore della Commissione didattica Icsaic, Giuseppe Ferraro; il professor Giuseppe Cosenza, docente di Filosofia del linguaggio presso l’Università della Calabria nato a Cariati dov’è ritornato per l’evento, e il Dirigente dell’Istituto Comprensivo Alessandro Turano.
Il via, dopo il rituale Inno nazionale, è stato dato dagli studenti (tutti delle classi terze della secondaria di primo grado dell’IC), con una performance sugli articoli della nostra Carta costituzionale, posta al centro del dibattito e degli interventi che si sono succeduti; sul tema, e “su come sentiamo e percepiamo la nostra nazione”, gli studenti hanno realizzato una bellissima opera artistica donata al Museo, “dopo aver riflettuto, sotto la guida delle nostre docenti, sui temi della Costituzione, sull’importanza di essere nazione, nazione libera, democratica, di cui ci sentiamo fieri cittadini”.
Un’idea affermata durante tutto l’evento, a partire dal titolo “La costituzione, manifesto del bene comune”, scelto per sottolineare, ha spiegato nell’introduzione la Direttrice del museo, l’importanza di ricercare insieme “il bene di tutti”, e di essere cittadini partecipi e consapevoli che credono in un mondo libero, solidale e più giusto e si impegnano a migliorare la società.
Fondamentale è il ruolo della scuola, ha affermato, nel suo appassionato intervento, il Direttore Giuseppe Ferraro; la scuola, ha detto, è “il primo laboratorio costituzionale”, in cui si formano le menti critiche e la cittadinanza attiva, e mai come ora c’è bisogno di cittadini “che ordinariamente, ma in maniera straordinaria, si occupano della propria vita di singoli all’interno di una comunità; se saremo capaci di questo, vedremo passare sotto i nostri occhi tutti gli articoli della Costituzione come una grande rassegna di vita e di emozioni”.
La Costituzione, così come l’hanno concepita i Padri Costituenti, con il suo linguaggio limpido e comprensibile a tutti, deve essere quindi patrimonio comune, ha asserito il professore Giuseppe Cosenza, rivolgendosi agli studenti in modo diretto, da concittadino che alla loro età giocava nei vicoli e nella piazzetta adiacente al museo, e coinvolgendoli in una interessante riflessione sulle parole della carta costituzionale. “Voglio che tutti la leggano – è stato l’invito – e attraverso di essa conoscano i valori che ci uniscono e ci identificano come comunità italiana. La Costituzione – ha concluso – è il faro che vi indica la strada, qui potrete trovare gli elementi per realizzare in pieno la vostra vita”.
Sull’importanza e la conoscenza del testo si è soffermato anche il Dirigente Scolastico Alessandro Turano, in riferimento alla recente riforma degli ordinamenti scolastici, relativi all’introduzione e alla trasversalità dell’educazione civica nella scuola, il cui insegnamento deve necessariamente partire dallo studio della Costituzione. “È un testo polifonico – ha osservato – che mette insieme tanta anima… parla di politica, di storia, di sentimento, ed è stato redatto dai nostri Costituenti con sensibilità estetica, semplicità e chiarezza”. Agli insegnanti il compito di aiutare gli alunni a riflettere “sul peso specifico” di quelle parole semplici, di valenza normativa, basate su una garanzia di libertà, “il seme – ha concluso il Dirigente Turano – da cui ha tratto vita la Costituzione, che dobbiamo ingenerare nei nostri alunni”.
Alle relazioni è seguito un intenso dibattito; tante e articolate le domande poste ai relatori dagli studenti che hanno seguito con grande attenzione gli interventi e i vari momenti della manifestazione, arricchita da filmati e soprattutto dalla preparazione e dall’interesse che i tanti ragazzi e le ragazze presenti hanno mostrato sugli argomenti affrontati.