La nona edizione del Premio Nazionale Giovanni Grillo ha concluso la sua cerimonia di premiazione presso la Sala della Regina della Camera dei deputati. Tra i partecipanti illustri figuravano il vicepresidente della Camera dei deputati, On.le Giorgio Mule, il generale di squadra aerea Alberto Biavati, Roberto Natale (Direttore di Rai Per la Sostenibilità), Giuseppe Giannotti (vice Direttore di Rai Cultura), la dott.ssa Maria Costanza Cipullo del Ministero dell’istruzione e Michelina Grillo, Presidente della Fondazione Premio Giovanni Grillo con sede a Crotone. I premi sono stati assegnati a personalità che hanno contribuito significativamente alla valorizzazione della memoria degli Internati Militari, rafforzando così l’impegno sociale e la consapevolezza collettiva.
Scuole vincitrici
PER GLI ISTITUTI SECONDARI DI PRIMO GRADO:
PREMIO all’elaborato:
“Quello che le foto ci dicono” –video – presentazione sito internet- realizzato dalla classe2°B della scuola secondaria di primo grado “G. PASCOLI” di POLCENIGO – Istituto Comprensivo Statale “Andrea ZANZOTTO” di CANEVA e POLCENIGO (PORDENONE)
MOTIVAZIONE:
Attraverso la realizzazione del sito “Quello che le foto ci dicono”, i ragazzi sono riusciti a coniugare la ricerca delle tracce del passato con i più attuali strumenti di comunicazione e di divulgazione. Il rigore della ricostruzione, la creatività nell’ideazione degli strumenti narrativi, l’originalità della prospettiva dell’indagine, che privilegia la fotografia quale mezzo possente di narrazione e di evocazione, fa dell’elaborato delle classi vincitrici una grande opera corale, che sottolinea l’impegno degli allievi e la passione del docente coordinatore, autentico maestro della sua “bottega”.
MENZIONE SPECIALE agli elaborati:
• “La marcia del soldato” – Canzone – realizzata dalla classe 2°B della scuola secondaria di primo grado -Istituto Comprensivo Statale “BUONOCORE – FIENGA” di META (NAPOLI)
MOTIVAZIONE:
Per aver rappresentato, con la canzone “La marcia del soldato”, il dramma degli Internati Militari Italiani. Ed è veramente significativo che proprio nella patria di quel genere che il mondo ci invidia e che da Francesco Paolo Tosti ai grandi epigoni della canzone napoletana, ha marcato un lungo tratto della nostra tradizione musicale, la classe di Meta abbia voluto in qualche modo dimostrare quanto la musica riesce a tradurre pensieri complessi, sentimenti ed emozioni con un’immediatezza che arriva direttamente al cuore. Un “bravo” di prammatica a docenti e allievi e un “bis” di augurio per non smettere mai di essere i fautori del proprio avvenire.
• “Giorno 22 Novembre” – video – realizzato dalle classi 2°F e 3° B della scuola secondaria di primo grado -Istituto Comprensivo Statale “Dante ALIGHIERI” di SALZANO (VENEZIA)
MOTIVAZIONE:
Per aver saputo riproporre in chiave attuale il valore e il sacrificio di chi ci ha preceduto, nel riaffermare sulla propria pelle e a qualunque sacrificio, i principi fondanti della nostra Repubblica e di tutte le autentiche democrazie. Alla bravura tecnica nella costruzione del video si è accompagnata la scelta di affidare a particolari autobiografici il compito di generare emozioni forti che scuotono le coscienze e richiamano tutti noi al dovere di coltivare e alimentare la memoria del passato. E così la tutela della Patria dei nostri Internati diventa un ideale testimone alle giovani generazioni, cui sarà chiesto di guidare il nostro Paese per renderlo più prospero e più giusto.
PER GLI ISTITUTI SECONDARI DI SECONDO GRADO:
ex aequo agli elaborati:
• “Never forget “– cortometraggio– realizzato dalla classe 5°A – Istituto Istruzione Superiore “Camillo RONDANI” di PARMA
MOTIVAZIONE:
Per aver riproposto, in termini di grande originalità e sensibilità artistica, l’esperienza degli Internati Militari Italiani attraverso un particolare linguaggio simbolico e comunicativo, che ha posto l’accento sul sacrificio e la dedizione di coloro che, sebbene in condizioni di grave prostrazione fisica e morale, non ricusarono di affermare i valori fondanti delle democrazie moderne. Anche in questo caso – ed è significativo il filo rosso che unisce i lavori vincitori – il video riflette il comune impegno di docenti e allievi nella costruzione di un’esperienza d’indagine storica, che valorizza il ruolo di chi coordina senza protagonismi e la capacità dei giovani di affrontare brillantemente percorsi di apprendimento lontani dalle consuete materie d’aula.
• “Liberi di scegliere” – video – realizzato dalla classe 4°E – Istituto Istruzione Superiore “Benvenuto Cellini di FIRENZE
MOTIVAZIONE:
Per la particolare spontaneità del lavoro, che ha saputo cogliere con grande espressività, incisività e completezza, il non facile tema proposto, riuscendo a trasmettere – con un linguaggio di sicuro impatto –, il valore ineludibile della Memoria. La maturità nella realizzazione del video e l’equilibrato rapporto fra insegnante e alunni confermano ancora una volta il ruolo fondamentale della scuola, quale palestra di umanità e cultura, capace di riaffermare, attraverso tutti gli strumenti della didattica, il ruolo della libertà quale pietra angolare della nostra comunità nazionale.
Intervento di Michelina Grillo
Un caldo benvenuto a tutti.
Esistono momenti in cui le parole non bastano a descrivere ciò che si prova a essere qui. E non lo dico solo per voi, cari ragazzi e cari docenti, per molti dei quali è la prima volta a Montecitorio.
Lo dico per me, che so di essere in un luogo sacro, nella sede fisica e reale della nostra democrazia, nel palazzo in cui la Costituzione dell’Italia Repubblicana prende vita, s’innerva, traduce fisicamente quelle meravigliose parole dell’articolo 1 che costituiscono, insieme alla parola libertà, la pietra angolare della nostra Nazione: «La sovranità appartiene al popolo», cioè a tutti noi, attraverso forme e limiti che la stessa Costituzione definisce e regola.
Dichiarare che la sovranità appartiene a ciascun di noi, significa darci delle grandi responsabilità. Quando si compiono i diciotto anni si è chiamati a concorrere alla vita del Paese attraverso il voto. E se pensate solo per un attimo al voto dell’Italia prima del 1946, quando le elezioni erano una farsa e le donne ne erano escluse, allora capirete subito quale straordinario strumento ci è stato dato per conferire ai deputati e ai senatori il compito altissimo di rappresentarci e di operare a nostro nome.
Non so se la nostra sia la Costituzione più bella del mondo e, francamente, la cosa non riguarda le mie competenze specifiche. So però che la nostra Carta fondamentale ha avuto padri e madri eccezionali, che hanno saputo traghettare l’Italia dalle macerie di una tragedia immane, da lacerazioni profonde e dal buio della dittatura alla dignità di una Nazione libera. E questo mi basta per amarla, la nostra Costituzione, e per considerarla come la vera stella polare nel nostro cammino.
Quindi grazie a voi che siete qui a condividere la mia emozione. E un grazie dal cuore naturalmente, al Presidente della Camera Lorenzo Fontana che ci ha concesso l’onore di essere ospitati in questa Sala della Regina per la cerimonia di premiazione della nona edizione del Premio Giovanni Grillo.
Saluto cordialmente e ringrazio per la presenza i relatori che mi seguiranno: la prof.ssa Maria Costanza Cipullo, in rappresentanza della Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione del Ministero dell’Istruzione e del Merito, il Generale di Squadra Aerea Alberto BIAVATI, in rappresentanza dell’Aeronautica Militare, il dott. Roberto Natale,Direttore di Rai Per la Sostenibilità, il dott. Giuseppe Giannotti, Vicedirettore Storia e Anniversari Rai Cultura.
Un sentito ringraziamento al Direttore della testata Regionale RAI, dott. Alessandro CASARIN, al dott. Pierluigi Colantoni, Direttore della Comunicazione RAI e a tutti gli operatori del servizio pubblico radiotelevisivo e multimediale che, con la sua mole di materiali storici, immagini e voci, è un insostituibile ausilio alla memoria collettiva, tanto più prezioso quanto più lontani nel tempo diventano gli eventi.
Un grazie sentito alla Consigliera Capo dott.ssa Valeria Gigliello dell’Ufficio Pubblicazioni ed Eventi della Camera dei Deputati, per la grande attenzione riservata a questa cerimonia.
Saluto con affetto, tutti voi, cari ragazzi e docenti, che avete saputo riproporre in chiave attuale il valore e il sacrificio di chi ci ha proceduto. Nell’anima di ogni popolo risiede un tesoro inestimabile che fa luce sul passato, rischiara il presente e indica il futuro. Questo tesoro si chiama Memoria.
La Memoria – immaginatela con la M maiuscola – non è solo il catalogo degli avvenimenti che hanno scandito il nostro cammino storico. È anche questo, naturalmente. Ma il concorso cui avete partecipato e così brillantemente vinto vi ha dimostrato che la Memoria è quella forza invisibile che ci avvolge, che definisce la nostra identità e modella il nostro carattere. Un popolo senza memoria non è un popolo consapevole.
Noi impariamo dal passato, selezioniamo, valutiamo, come avete fatto voi che, probabilmente, non avevate mai sentito parlare degli Internati Militari fino ad oggi. E la presa di coscienza della tragedia che ha colpito chi era nei campi nazisti e chi, a casa, non sapeva nulla del destino dei propri cari, non può essere passata sulle vostre menti e sui vostri cuori senza un minimo di riflessione, senza una reazione.
Questa è la Memoria che io intendo e che è lo spirito più autentico del Premio Nazionale Giovanni Grillo perché, scavando nella memoria, troviamo anche l’ispirazione per un nuovo e più intenso impegno civico, ciascuno secondo le proprie possibilità.
Non scopro nulla di nuovo se dico che la vicenda degli Internati Militari Italiani è stata spesso trascurata sia dal punto di vista storico-culturale, sia sul piano politico. È successo e succede ancora: ci sono voluti sessant’anni per rendere finalmente giustizia ai martiri delle Foibe e dedicare loro, il 10 febbraio, il Giorno del Ricordo. E anche questo è una tessera ricomposta nel grande mosaico della memoria di cui voi, oggi, siete un piccolo, ma prezioso tassello.
Grazie a voi, noi ricordiamo oggi tante giovani vite che hanno amato la Patria e sacrificato la loro vita per dei valori che oltrepassavano la loro stessa vita. Perché la parola Patria, che è una parola non ideologica, coincide esattamente con il suo significato, in tante lingue: la terra dei padri, e dei padri dei padri. La Patria accoglie lo spirito di un popolo, le sue radici, le sue pagine luminose e quelle buie, i suoi valori, il suo carattere, la sua cultura, la sua religione. A questo forziere millenario noi guardiamo, e da questo, un popolo deve continuamente ripartire per trovare la sua collocazione autentica di fronte alla storia.
L’eco dei versi dell’articolo 52 della nostra Costituzione risuona come un canto: difendere la Patria è un dovere sacro. Gli Internati Militari italiani, rifiutandosi di aderire al nazifascismo, sacrificarono volontariamente e consapevolmente la loro vita, indicando così la via dell’impegno in difesa del Paese ed aprendo la strada a un cammino nel segno della democrazia e della pace. Nelle loro coscienze, prima ancora che nella Carta costituzionale repubblicana, questo dovere era avvertito come cogente e ineludibile.
La difesa della Patria è dunque un patto morale che risiede non nelle armi, ma nelle azioni di solidarietà, nell’amore per il dialogo e nel rispetto dell’altrui sentire. È un impegno che richiede a ciascuno di noi di contribuire alla tutela dei valori fondamentali della nostra Repubblica.
Grazie a tutti voi.