Tra le attività poste in essere dalla Soprintendenza per attuare la sua mission istituzionale, quella di dare avvio a procedimenti per la dichiarazione dell’interesse culturale di “cose immobili e mobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico” costituisce uno strumento indispensabile per porre in essere una efficace azione di tutela e conservazione del patrimonio del territorio che le è stato affidato. Dopo studi, ricerche di archivio e sopralluoghi si è finalmente giunti a dare avvio al dovuto riconoscimento giuridico al monumento che più rappresenta il borgo di Caccuri: il Castello Barracco già palazzo Ducale dei Cavalcanti». Lo rende noto il soprintendente Stefania Argenti della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio (Sabap) delle province di Crotone e Catanzaro.
Di origine bizantina – ricorda Argenti – questa imponente architettura ha subito diversi rifacimenti nel corso dei secoli. Esso ricade all’interno di un comprensorio a grande vocazione insediativa, posto lungo direttrici viarie note fin dai tempi più remoti (con valenza commerciale, ma anche di penetrazione culturale) di collegamento tra l’area ionica e quella tirrenica, pertanto questo territorio è molto importante dal punto di vista archeologico. Il complesso monumentale è arroccato su uno sperone di roccia che svetta lungo la valle del Neto e domina sull’abitato del borgo di Caccuri manifestando l’originario carattere di centro fortificato di questo insediamento urbano».
«Il monumento – descrive ancora Argenti -, perfettamente integrato nel contesto paesaggistico, esalta, con la sua architettura pluristratificata, le caratteristiche geomorfologiche del sito, conferendo una facies unica e straordinaria al tessuto urbano di Caccuri che, nel suo castello, si identifica. Lo skyline di questa architettura che ha saputo trasformarsi aggiungendo nel corso dei secoli elementi di pregio che raccontano pagine straordinarie di storia di una comunità, è un segno identitario di eccezionale valore storico ed estetico del borgo di Caccuri. La configurazione attuale di questo complesso architettonico può oggi ascriversi alla tipologia del palazzo signorile ottocentesco, di una suggestione incomparabile e difficilmente riscontrabile in altri luoghi della regione».
«La posizione dominante – aggiunge la soprintendente -, la sua imponenza e maestosità, l’ingresso con il portale in bugnato sbozzato e la rampa di accesso su cui originariamente poggiava l’antico ponte levatoio, la torre cilindrica merlata che, in realtà, celava un acquedotto, le mura di cinta, costituiscono quinte scenografiche di straordinario valore estetico. L’importanza storica e figurativa del Castello Barracco, oltre a manifestarsi per ciò che appare dalle prospettive esterne, è intrinsecamente connesso anche alla sua composizione distributiva interna (es. la corte, lo scalone, le grandi vetrate, etc.) e a quanto in esso contenuto come i raffinati arredi, infissi, finiture, apparati decorativi parietali e pavimentali (es. le decorazioni dei soffitti su tavole, i pavimenti in maiolica, etc.) che costituiscono un patrimonio culturale straordinario».
«Di particolare rilievo – segnala Argenti -, sotto l’aspetto storico, artistico e demoetnoantropologico, sono: la Cappella Palatina dedicata a Santa Barbara con tutte le opere ivi contenute aventi valore non solo per la loro unicità, ma anche perché fanno parte di una collezione unica ed integra della sacra aula; la cucina con tutti gli arredi ottocenteschi; l’impianto idraulico ottocentesco con la sua torre-cisterna realizzata con un sistema tecnologicamente avanzato la cui raffinatezza viene incarnata dalla scala in carpenteria metallica retrattile che consente di arrivare in copertura».
«Il valore del complesso monumentale – spiega la soprintendente – è riconosciuto dalla sua presenza nell’Elenco degli edifici monumentali della Calabria di Alfonso Frangipane del 1931, nonché nell’elenco allegato alla L.R. 12 aprile 1990, n. 23 Norme in materia di pianificazione regionale e disposizioni connesse all’attuazione della legge 8 agosto 1985, n. 4312, di cui all’Art. 6 – Componenti territoriali assoggettate a misure minime di salvaguardia, comma h) le torri costiere, i castelli e le cinte murarie di cui alla legge regionale 26 gennaio 1987, n. 3. Per quanto sopra relazionato il castello di Caccuri ed il parco storico annesso sono meritevoli di tutela sotto il profilo storico, artistico, archeologico ed etnoantropologico tanto da poter essere ascritto ad uno dei più significativi monumenti della Regione Calabria».
«Tutta la documentazione relativa all’avvio del procedimento per la dichiarazione dell’interesse culturale del Castello Barracco – informa Argenti -, già palazzo Ducale dei Cavalcanti, e parco storico annesso sarà affissa all’albo pretorio del Comune di Caccuri e potrà essere visionata anche sul sito internet della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio delle province di Catanzaro e Crotone.