CRUCOLI TORRETTA – “Siamo oltre la metà di ottobre, la scuola è aperta da più di un mese e ad oggi nostro figlio è senza la maestra di sostegno”. È il grido di allarme che hanno lanciato in questi giorni, rendendolo pubblico con una lettera inviata agli organi di stampa, cartacei e on line, due giovani genitori torrettani, che da oltre sei anni vagano per i migliori ospedali d’Italia in cerca di una cura o almeno una terapia di miglioramento per il secondo dei loro figli.
“Siamo i genitori di tre bellissimi bambini di 10 anni, 8 anni e 10 mesi. – scrivono – Il nostro secondo figlio è un bambino con difficoltà, presenta una sordità monolaterale associata al disturbo del comportamento e iperattività. Dall’età di 18 mesi siamo alla ricerca presso i migliori centri specializzati di una possibile cura o almeno qualcosa per migliorare la sua condizione di salute e di vita.”
Ma è subito dopo la diagnosi che si trovano a combattere con qualcosa di più grande e sconosciuto di loro, perché da quel momento, paradossalmente, si viene lasciati soli: “Come genitori ci siamo messi subito d’impegno, abbiamo fatto tanto trascurando tutto, lavoro, casa, noi stessi, perché la priorità era lui, ma purtroppo ci siamo resi conto che le nostre forze, per quanto possono essere tante, sono poche se non supportate da persone competenti e da aiuti concreti.”
E poi c’è la scuola, che a loro dire, fa buchi da tutte le parti: “Non ci sono persone competenti, non esiste una continuità didattica, non ci sono gli strumenti adatti per aiutare questi bambini e le loro famiglie. E come se venissero sempre considerati bimbi di serie B, “tanto non produrranno niente”, lasciati a loro stessi, anzi considerati un ostacolo all’apprendimento della classe.”
E adesso l’indignazione è diventata soprattutto rabbia, tanta rabbia: “Abbiamo lasciato sempre far passare tutto, cercando di comprendere anche l’altra parte, ma ora quello che è successo a nostro figlio è vergognoso. Siamo ad ottobre inoltrato, la scuola è aperta da oltre un mese e ancora nostro figlio non ha la maestra di sostegno. Proprio lui, che come tutti gli altri bimbi con difficoltà dovrebbe avere la precedenza.”
Ma come è possibile? Ci si chiede: “Mi dicono di lasciarlo comunque a scuola. Ma per fare cosa? Girare per i corridoi, non avere una figura di riferimento, lasciato su un tappetino con qualche giochino? Lui non ha bisogno di questo! Noi lo mandiamo a scuola, non perché è un peso a casa, ma perché lui possa apprendere e migliorare in un ambiente circondato da bambini e da docenti preparati. È vergognoso tutto questo! Magari dopo tanto tempo manderanno una maestra che neanche conosce le patologie e che si metterà per l’ennesima volta in malattia. Purtroppo si attingono a graduatorie che non tiene conto delle esigenze del bimbo, una maestra che non ha nessuna conoscenza di come lavorare, non sa di cosa parliamo, mio figlio non ha bisogno di una badante. Abbiamo sempre creduto nella scuola, ma purtroppo la situazione è davvero preoccupante e triste.”
Un accorato e disperato appello, dunque, di questi due bravi e giovani genitori che meritano perlomeno che questa situazione venga risolta il prima possibile: “Perché nostro figlio ha il diritto di andare a scuola ed essere seguito come tutti gli altri bambini da persone competenti. Di certo questa sarà la storia di tanti bambini con difficoltà, infatti chiediamo alle famiglie che si trovano nella nostra stessa situazione di denunciare questi episodi e dare così maggiore risonanza al problema.”
Nel frattempo, in questo particolare momento di disagio e di difficoltà per il loro bambino, loro ci tengono ad esprimere un particolare ringraziamento “alle maestre Adriana e Iole per l’aiuto quotidiano ed alla maestra Loredana che nei giorni di assenza della propria alunna ha dato e continua a dare tanta disponibilità al piccolo alunno.”