Un cambiamento significativo nel caso dell’Avvocato Tridico.
Il Tribunale del Riesame ha emesso una decisione che ha catturato l’attenzione dell’opinione pubblica in Cirò Marina e oltre. La misura cautelare emessa a fine settembre scorso nei confronti dell’avvocato Vincenzo Tridico, di Cirò Marina, è stata totalmente annullata dal Riesame. Questo segna un punto di svolta in un’inchiesta in corso che riguarda presunti casi di usura ai danni di professionisti, imprenditori e titolari di aziende vitivinicole nella zona.
Tridico, assistito dagli avvocati Mario Nigro e Gianni Russano, aveva trascorso del tempo agli arresti domiciliari insieme ad un imprenditore del luogo. Entrambi erano stati coinvolti nelle accuse di usura, estorsione ed erogazione abusiva del credito. In particolare, a Tridico veniva attribuito il ruolo di “concorrente consapevole” in collaborazione con l’imprenditore, occupandosi del recupero del denaro dato in prestito.
La difesa di Tridico, tuttavia, ha sostenuto che il suo cliente aveva semplicemente svolto la sua attività professionale in base a un mandato specifico conferitogli dall’imprenditore. Di conseguenza, Tridico era estraneo all’aspetto controverso dell’inchiesta e aveva agito in qualità di avvocato per ottenere il recupero dei crediti vantati dal suo cliente.
Gli avvocati Nigro e Russano hanno sottolineato che Tridico non aveva mai partecipato a nessuna fase delle presunte usure o delle contestate estorsioni. Hanno quindi chiesto al giudice l’annullamento dell’ordinanza impugnata sulla base della carenza di gravità indiziaria e delle esigenze cautelari. Queste richieste sono state evidentemente accolte dal tribunale del Riesame, che ha deciso di revocare gli arresti domiciliari per Tridico.
Questa decisione è stata accolta con grande interesse dalla comunità giuridica e dal pubblico, poiché ha sollevato importanti questioni sul confine tra la legittima difesa legale e l’implicazione in attività illegali. La vicenda mette in luce la complessità delle indagini relative all’usura e sottolinea l’importanza di garantire un’equa difesa a tutti gli indagati, indipendentemente dalla natura delle accuse a loro rivolte.